«Mi ricordo che tante volte mio nipote mi diceva che era bello fare il pompiere, ma quando succedono cose come questa non posso proprio dire che è vero... ». Ha gli occhi lucidi Mario Balsamo, trentaquattro anni, zio del piccolo Francesco morto a soli sette anni nel crollo della palazzina di via Lomellina. È stato Mario, che è dipendente della Croce rossa e da quindici anni svolge il servizio temporaneo nei vigili del fuoco, a trovare sotto le macerie il corpo senza vita del nipotino, figlio della sorella Viola. «Sembrava che potesse essere vivo perchè mia sorella mi ha detto di averlo sentito gridare. Ma le sonde non lo hanno rilevato, allora sono arrivati i cani e a quel punto dalle pietre sono spuntate le scarpine. Mi ha avvisato un collega, non ho avuto il coraggio di guardare. Mio cognato, che era con Francesco in casa, si è salvato perché era uscito sul ballatoio per rispondere al cellulare».
Quando è tornato in via Lomellina, ieri mattina. lo zio-pompiere aveva con sè una foto del piccolo «Franci»: «Stava probabilmente giocando con la playstation e di lui ho recuperato per ora solo una fotografia, con la mamma e il fratellino di 5 anni, Christian. Solo questo ci rimane di lui, ora... », ha detto con la voce rotta dal pianto. «Non ho avuto il coraggio di vederlo, un mio carissimo collega mi ha avvisato che era morto». Il fratellino «era a casa del proprietario del colorificio - ha proseguito Balsano -. Ieri sera sono andato là, ed è stata una fitta al cuore.
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