Il «piccolo pavese» che fregò Walt Disney

In un libro la vita e le opere di Quirino Cristiani, l’uomo che nel 1917 inventò il primo cartone animato della storia del cinema

Che gli italiani non siano sempre patriottici e pronti a esaltare le virtù dei propri compaesani si sapeva, ma che addirittura ignorassero l’esistenza di uno dei più grandi autori di cinema d’animazione, in gergo i «cartoni animati», è piuttosto grave: dobbiamo a Giannalberto Bendazzi, docente di Storia del cinema d’animazione all’Università Statale di Milano e autore di diversi libri sull’argomento, la (ri)scoperta e la conoscenza, per lui anche diretta, di Quirino Cristiani, un talento naturale, «un artigiano di genio e di fegato», autore nel 1917 del primo lungometraggio d’animazione in assoluto, molto prima dell’americano Walt Disney, e successivamente (anno 1931) del primo sonoro.
Nato a Santa Giulietta, appena fuori Pavia, nel 1896, figlio di Luigi Cristiani, prima maestro elementare e poi segretario comunale, e Adele Martinetti, sarta, Quirino Cristiani è purtroppo uno dei grandi talenti creativi italiani misconosciuti. Ora finalmente la sua vita e la sua straordinaria opera nel campo del cinema vengono raccontate da Giannalberto Bendazzi nella riedizione aggiornata del suo libro, che era ormai introvabile, L’uomo che anticipò Disney (Tunuè, pagg. 128, euro 14,50) che verrà presentato martedì 6 novembre alla libreria Mondadori «Multicenter» di piazza del Duomo, alle ore 17.
Bisogna togliere a Disney il primo posto sul podio, che da sempre detiene, del cinema d’animazione: il primo vero fautore dei cosiddetti «cartoni animati» fu un italiano. Quirino Cristiani, infatti, realizzò il primo lungometraggio a disegni animati già nel 1917, El apostol, e il primo lungometraggio animato sonoro al mondo, Peludopolis, nel 1931, mentre la celeberrima Biancaneve di Disney arrivò circa sei anni dopo.
Nel 1900 tutta la famiglia Cristiani emigrò in Argentina in cerca di una vita più stabile, e si stabilizzò a Buenos Aires: Cristiani s’iscrisse all’Accademia di Belle Arti, presto abbandonata perché «aveva bisogno di qualcosa di più movimentato e di più espressivo». Quindi si formò da solo: andava allo zoo e prendeva appunti sugli animali in movimento, li disegnava, finché si propose come illustratore e vignettista ad alcune riviste e quotidiani argentini, e iniziò una collaborazione. Col tempo Cristiani, grazie al suo inesauribile talento artistico e ai collaboratori di cui si circondò (tra i quali va ricordato Federico Valle, altro pioniere di origine italiana), si avvicinò al cinema d’animazione, ancora ai suoi esordi. La sua «ditta» crebbe, e giunse a punti ancora mai toccati (ad esempio fece anche delle sperimentazioni tecniche sugli effetti tridimensionali in profondità di campo con figurine di cartone ritagliato...).


Autore d’importanza fondamentale per la storia del cinema d’animazione, Quirino Cristiani (morto a Bernal, il 2 agosto 1984) è stato un artista assolutamente rivoluzionario e autentico, il quale - pena l’oblio - non volle mischiarsi a Disney neanche quando questi, giunto in viaggio fino in Argentina per conoscerlo, gli propose una collaborazione con lui negli Stati Uniti.

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