Emanuela Moneta
Da oltre cinquantanni la «Pietà Rondanini» di Michelangelo è ospitata al Museo delle Civiche Raccolte dArte del Castello Sforzesco. Allepoca del suo trasporto, il marmo venne rivestito da una speciale pellicola protettiva che ha trattenuto sporco e polveri atmosferiche, ma che con il passare dei decenni si è pesantemente ingrigita. Nel corso degli ultimi ventanni è stato avviato, a cura della Soprintendenza dei Beni artistici e storici, un programma di ripulitura e studio delle opere monumentali del maestro toscano. Tra i capolavori restaurati figura la «Pietà Rondanini» che, rimosso lo sporco, è riapparsa nel suo originario splendore rinascimentale.
Maria Teresa Florio, attualmente Soprintendente ai Beni Artistici e Storici della città, che in precedenza, in qualità di direttrice delle Raccolte dArte, aveva curato e promosso la campagna preliminare di restauro della «Pietà», rilegge la storia della scultura in un documentato saggio. Il volume, edito da Electa, ripropone il capolavoro michelangiolesco nelle diverse sfaccettature e dettagli e per scoprirne aspetti poco conosciuti. Lautrice rileva come, a seguito delloperazione di pulitura, siano venuti alla luce particolari prima nascosti, quali la presenza, sul lato sinistro della testa di Maria, di un altro volto della Vergine, traccia superstite di una precedente impostazione e il conseguente risultato di una nuova forma assunta dalla scultura con le due teste che si sovrappongono sulla stessa linea, in una tensione unitaria. Oppure il dettaglio del basamento su cui poggia il complesso scultoreo, riscoperto, dopo attenti studi, come unara romana di epoca traianea finemente scolpita.
Pietà Rondanini Tutti i segreti della scultura
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.