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Di Pietro fa infuriare Mastella e l'Udeur: "Non possiamo aspettare che torni"

Di Pietro pretende da Prodi "parole di solidarietà anche alla magistratura, pure a quella che indaga il malaffare in Campania". Poi al Guardasigilli: "Non aspettiamo che torni". La replica del Campanile: "La misura è colma, l'ex pm non dia giudizi morali sul nostro partito"

Di Pietro fa infuriare Mastella e l'Udeur: 
"Non possiamo aspettare che torni"

Roma - Antonio Di Pietro non perde occasione per attaccare il "nemico storico" Clemente Mastella. Nonostante il momento poco felice dell'ex Guardasigilli l'ex pm di Mani pulite attacca alzo zero: "La giustizia non può attendere il ritorno di Mastella, perché è incompatibile con l’azione di governo, i tempi delle indagini preliminari sono troppo lunghi. Mastella sul piano personale ha rettificato le dichiarazioni fatte a caldo e va rispettato per questo. Il problema è la tempistica della decisione del premier". Alla domanda se abbia in mente il nome di un nuovo ministro, Di Pietro ha risposto: "Lo deve chiedere al presidente del consiglio, io non mi candido". Poi a Prodi: "Per rispetto verso gli elettori del centrosinistra accettiamo con riserva le dichiarazioni del presidente del Consiglio in merito all’interim che si è attribuito. La giustizia ha bisogno di un titolare subito e non uno che se ne possa occupare a giorni alterni in attesa che terminino le indagini su Mastella". Il ministro Di Pietro ribadisce la necessità che "sia rinnovata la fiducia a tutta la magistratura. Mi auguro che il presidente del consiglio all’inaugurazione dell’anno giudiziario dica ciò che non ha detto oggi: che dia cioè la propria solidarietà a tutta la magistratura", anche alle toghe "che indagano sul malaffare in Campania e ovunque ci sia".

La replica dell'Udeur "Le parole e gli atteggiamenti di Di Pietro e del suo gruppo rischiano di allontanare definitivamente il già fragile rapporto esistente all’interno della maggioranza: la misura politica comincia a essere colma". Esasperati per le continue polemiche i mastelliani sbottano: "La pazienza è stata messa a dura prova in questo anno e mezzo.

Non consentiamo a Di Pietro giudizi morali nei confronti del nostro partito e della sua classe dirigente".

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