Tonino Di Pietro sostiene «senza se e senza ma» Filippo Penati. Linquilino uscente di Palazzo Isimbardi secondo il leader dellItalia dei valori avrebbe dimostrato «concretezza, capacità di governare, indipendenza e bravura tecnica». Giudizi che spingono Di Pietro ad auspicare la futura «condivisione della responsabilità di governo». Una Provincia che Penati vuole però (ri)conquistare - come era nelle cose - portando alle urne Rifondazione comunista: «Insieme ai compagni del Prc può e deve continuare il lavoro che avevamo intrapreso mantenendo gli impegni con i cittadini. Possiamo e dobbiamo rioccuparci dellemergenza della cassa integrazione, della crisi economica, dei temi del lavoro, della tutela del verde e del territorio». Appello al voto con lelenchino dei tanti fronti su cui, raccontano i verbali di giunta e di consiglio provinciale, si è frantumato il rapporto Rifondazione-Penati.
Oggi, però, il candidato Penati reclama un aiutino, un «atto di responsabilità» pur «nelle diversità e nelle critiche, per non aiutare la destra a conquistare anche la Provincia di Milano». Rifondazione però non dimentica né lappoggio dei Pensionati a Penati, «Pensionati che al primo turno stavano con La Destra di Francesco Storace» né il sostegno delle vecchie glorie del Msi come Tomaso Staiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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