Gigi Moncalvo, Di Pietro: il giudice terremoto, luomo della speranza, Edizioni Paoline, 1992.
Pagina 201: «Secondo Bruno Tabacci, Di Pietro è una persona positiva e libera».
Pagina 204: «Da un editoriale di Bruno Vespa, direttore del Tg1: Di Pietro non fa moralismi ma persegue le persone disoneste. È bravo, molto bravo perché non si occupa né di morale né di politica, ma del codice penale e di chi lo trasgredisce».
Pagina 210: «Maria Laura Rodotà di Panorama: Il nuovo eroe italiano sembra essere lui (...) Di Pietro non veste firmato, porta perfino i calzini corti. Non gioca con un due alberi o un off-shore, si diletta a spulciare le banche-dati con il computer in cerca di nomi e cifre della corruzione. E incute un nuovo, rassicurante rispetto».
Pagina 212: «Laura Maragnani sul mensile Donna: Sorpresa: Di Pietro fa sognare anche le donne. Piace. Strapiace. Cè chi lo definisce già un sex symbol (...). Basta questo a farlo adorare dalle donne? O è merito anche del suo anti-look, del calzino corto che si ribella alla tirannia dellapparire? (...) Signori, è lItalia degli anni Novanta (...).
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