Economia

Pil 2009 a picco: -5,2% Confindustria: "Difficile uscire da questa crisi"

Ieri l'Eurosta, oggi Prometeia. Riviste le stime al ribasso: atteso un calo del 5,2% del pil. Male anche il mercato del lavoro: 600mila occupati in meno e 700mila disoccupati in più. Marcegaglia: "Clima pesante"

Pil 2009 a picco: -5,2% 
Confindustria: "Difficile 
uscire da questa crisi"

Milano - I dati Eurostat sull’andamento del pil nei Paesi dell’eurozona nel primo trimestre con un calo del 2,5 su base trimestrale e del 4,8 in confronto all’anno precedente, dimostrano che "la crisi è molto pesante, la peggiore dal dopoguerra". Al suo arrivo a un convegno in Asso Lombarda il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, lancia un duro allarme sulla situazione economica e finanziaria in Italia e, più in generale, a livello globale. Stesse preoccupazioni esternate dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che ha spiegato come per il 2010 "ci sono molte incertezze: Avremo un primo semestre intorno a zero e un secondo semestre un pò al di sopra. Quindi per il 2010 saremo un pò al di sotto o un pò al di sopra di zero".

L'allarme di Confindustria La Marcegaglia ha rilevato che questo vale "nonostante si possa vedere qualche lievissimo segno di miglioramento, ma ultimamente, dopo il trimestre e più che altro in termini di aspettative". Uscire da questa crisi, ha aggiunto, sarà "lungo e ci saranno molti difficoltà. È molto importante, è tornata a ribadire, mantenere la coesione sociale. Vediamo quindi molto positivamente il fatto che finalmente la Commissione europea abbia deciso di stanziare 19 miliardi del Fondo sociale europeo, proprio per mantenere i posti di lavoro, aiutare, supportare e finanziare la formazione. È importante che questa attenzione dell’Europa e della Commissione rimangano non solo nel momento in cui si rinnova la sua presidenza perchè questo sarà il vero grande tema: la coesione sociale e il mantenimento dei posti di lavoro".

Crescita al ribasso Prometeia ha rivisto al ribasso le previsioni sull’andamento dell’economia italiana nel 2009. Il centro studi, si legge nell’aggiornamento al rapporto di previsione, si attende un calo del 5,2% del pil per quest’anno e vede un dato invariato nel 2010. Ad aprile, Prometeia vedeva una contrazione del pil 2009 del 4,2%. Nel documento si parla di una recessione meno intensa, rispetto al primo trimestre, fino all’estate, "e poi stabilità/modestissima ripresa". Nei primi tre mesi di quest’anno, prosegue Prometeia, "l’ampiezza della caduta (dell’attività) ha superato le previsioni. Infatti, il pil è sceso del 2,4%, a fronte di una contrazione dell’1,7% attesa ad aprile. A marzo, la produzione industriale è scesa del 4,6% rispetto al mese precedente, portando la flessione del primo trimestre al 9,9%. In un anno, la produzione industriale è crollata del 25%, tornando "ai livelli del 1982". Nel 2010, quando è previsto l’avvio della ripresa economica vera e propria, Prometeia si attende un Pil a livelli più bassi rispetto al punto di inizio della recessione e "addirittura inferiore a quello del 2005".

Disoccupazione e inflazione Sul fronte del lavoro, il documento parla di "quasi 600mila occupati in meno e oltre 700mila disoccupati in più" nel 2010. Per quanto riguarda il deficit, Prometeia vede un rapporto con il Pil al 4,9% nel 2009 e nel 2010. Il peggioramento delle stime è conseguenza del "maggiore calo di attività", come testimonia la contrazione del gettito erariale, "sceso nei primi tre mesi del 2009 del 4,6%", con le imposte indirette diminuite del 6,3%, l’Iva che è crollata del 10,6% e le imposte dirette che hanno segnato una flessione del 3,2%. Aumenta, di conseguenza, il disavanzo del settore statale, arrivato a 48,5 miliardi di euro fra gennaio e aprile e a quasi 70 miliardi negli ultimi dodici mesi, "livello mai raggiunto negli ultimi dieci anni". L’inflazione è stimata all’1% quest’anno e all’1,9% nel 2010. Il documento sottolinea che "gli effetti positivi sul reddito disponibile e sulla domanda (del calo dei prezzi) sono in esaurimento", perché da tre mesi "l’inflazione mese su mese ha smesso di cadere ed è tornata positiva". Prometeia evidenzia i segnali di ripresa forniti dagli indicatori qualitativi.

In particolare, "la fiducia dei consumatori italiani in aprile è tornata al livello più alto dal 2007".

Commenti