Economia

Pil, Confindustria taglia le stime: 0,7% nel 2011 L'Unione europea assicura: "Niente recessione"

Il centro studi di Confindustria taglia le stime di crescita: il pil sale dello 0,7% quest’anno e frena dello 0,2% il prossimo, contro il +0,9% e il +1,1% indicati a giugno. Pressione del fisco da record. Giù l'inflazione. Olli Rehn: "La manovra in Italia avrà impatto sulla crescita dopo il 2012" 

Pil, Confindustria taglia le stime: 0,7% nel 2011 
L'Unione europea assicura: "Niente recessione"

Milano - L'Italia rallenta seguendo il trend europeo, ma non entra nella recessione, Sebbene il centro studi di Confindustria tagli le stime di crescita per l'anno prossimo, l'Unione europea assicura che l'economia italiana tiene. Secondo la confederazione degli industriali, ad ogni modo, il pil sale dello 0,7% quest’anno e frena allo 0,2% il prossimo, contro il +0,9% e il +1,1% indicati a giugno.

"Le nuove stime - spiega il Csc - rispecchiano l’andamento negativo delle statistiche congiunturali e degli indicatori anticipatori, non solo in Italia, l’ampia volatilità dei mercati finanziari, che sparge incertezza, e il diffuso arretramento della fiducia di imprese e consumatori". E secondo Confindustria sono in calo anche i consumi. Nel 2011 aumenteranno dello 0,7%, contro il +0,8% previsto a giugno, e dello 0,1% nel 2012, contro il +1% stimato a giugno. Il calo della fiducia di consumatori e imprese, spiega il rapporto, accentua il rallentamento della domanda interna. "La spesa delle famiglie ha mostrato una graduale decelerazione dalla scorsa estate fino al primo trimestre del 2011, quando ha registrato un incremento dello 0,1% congiunturale; nel secondo il ritmo è stato di poco più elevato (+0,2%). La tendenza per la restante parte dell’anno è perlomeno di stagnazione". In calo invece l'inflazione che dal 2,7 del 2011 passerà al 2% nel 2012. Confindustria comunque invita il governo ad avviare un piano di sviluppo che secondo il centro studi di via dell'Astronomia porterebbe il Pil nel 2012 a crescere dell'1,5% e nel 2013 dell'1%. E inoltre il Csc sottoline i dati sulla presiione fiscale:"La manovra varata dal governo è fatta prevalentemente di entrate tanto che la pressione fiscale raggiungerà quest’anno il 42,8% e l’anno prossimo salirà al 44,1%, oltre il massimo storico del 43,7% toccato nel 1997 per l’entrata nell’euro".

Ma la crescita economica non dovrebbe rallentare solo in italia ma anche in tutta l'Eurozona come ha affermato oggi Olli Rehn, commissario Ue per gli Affari economici e monetari: "Le previsioni per l’economia europea si sono deteriorate, ma non prevediamo una recessione. La ripresa che segue una crisi finanziaria è spesso lenta e irta di ostacoli. Inoltre, l’economia dell’Ue risente di un contesto esterno più difficile, mentre la domanda interna rimane debole". La crescita per il Pil nel terzo e quarto trimestre del 2011 dovrebbe essere rispettivamente di appena lo 0,2 e lo 0,1% nell’area euro e dello 0,2% in entrambi i trimestri nell’Ue a 27.

Rehn indica anche la ricetta per la ripresa. "Per avviare la ripresa è fondamentale salvaguardare la stabilità finanziaria e mettere i bilanci su un percorso che non lasci dubbi sulla sua sostenibilità - ha ribadito - Ciò richiede costanza nel proseguimento della strategia di un risanamento di bilancio che sia differenziato e favorevole alla crescita e nell’attuazione delle decisioni di sostenere la stabilità finanziaria. Allo stesso tempo le riforme strutturali sono più importanti che mai per creare il futuro potenziale di crescita".

Inoltre il Commisario ha spiegato che "in Italia la manovra avrà un impatto sulla crescita fra il 2012 e il 2014".

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