Il Piper fa 42 anni ma non li dimostra tra «fiction» tv e il ritorno del live

Stasera festa con il dj-set di Marco Fullone e i «Mystic Diversion» di Mike Francis

Il Piper fa 42 anni ma non li dimostra tra «fiction» tv e il ritorno del live

Il mitico Piper si riappropria delle sue origini. Il club romano, allo scoccare dei suoi 42 anni, torna nuovamente a far parlare di sé come punto di riferimento per la musica dal vivo e per gli artisti emergenti. Dalla fine degli anni Ottanta a oggi il locale di Via Tagliamento è stato soprattutto la discoteca del sabato sera dove centinaia di ragazzi si ritrovano per divertirsi e ballare le hit del momento. Ma il Piper ha anche fatto la storia della musica e della cultura italiana a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta. Erano gli anni della beat generation, quando la musica faceva sognare, erano gli anni dei Pink Floyd e dei Genesis, ma anche di Kurt Cobain che, con i Nirvana, qui si esibì durante il suo primo concerto romano. Echi gloriosi che alimentano una nuova energia ed evocano emozioni senza tempo. «Oggi i ragazzi non vogliono isolarsi ma assistere ai concerti live, aggregarsi attorno ad un artista o ad una band di riferimento», dice Giancarlo Bornigia jr che, con la sua società, sta lavorando alla programmazione dei prossimi concerti. In arrivo, infatti, ci sono Niccolò Fabi che si esibirà il 21 e il 22 febbraio, Gianluca Grignani il 1° marzo e un gruppo già famosissimo negli States, The Brazilian Girls (né ragazze né brasiliane) previsto per il 12 marzo. Per ricordare quel fantastico 17 febbraio 1965 e per brindare al Piper che sarà, intanto, per stasera è prevista una grande festa che prevede un doppio appuntamento: il dj-set di Marco Fullone, pietra miliare di Radio Monte Carlo Nighs e le sonorità dei Mystic Diversions, il world music project ideato da Mike Francis e con il quale l’artista romano ha già realizzato quattro album. Produttore e artista molto amato dal pubblico internazionale, Mike Francis, dagli anni Ottanta continua a scrivere musiche e arrangiamenti di successo (Survivor, Let me in, Friends di Amii Stewart, solo per citarne alcuni). I principali collaboratori di questa nuova esperienza musicale sono Aidan Zammit, polistrumentista inglese, e il fratello di Mike Francis, Mario che, negli album appare come Mari-One. La band è composta da alcuni dei più navigati musicisti italiani: Agostino Marangolo alla batteria, alle percussioni Giovanni Imparato, al basso Fabio Pignatelli, Marco Rinalduzzi alla chitarra, al piano e alle tastiere Aidan Zammit, al violino Elvin Dimitri. Sound engeneer è Mari-One e Wendy Lewis e Laura Serra sono le vocalist. «Marco Fullone è stato il primo ad ascoltare i Mystic Diversions - dice Francis - e quando Davide Bornigia mi ha proposto questa serata ho pensato subito che si sarebbe creata sicuramente la giusta sintonia. Penso che il genere etno-elettronico sia la musica del futuro perché racchiude un po’ tutte le melodie. Sono contento che si stia avviando questa rinascita live del Piper perché il locale ha un palco bellissimo e la musica si sente davvero bene. Spero che, in un futuro non troppo lontano, il Piper Club diventi a Roma come il Blue Note a Milano».

E intanto il Piper diventa anche un film-tv. La fiction dei fratelli Carlo ed Enrico Vanzina in programmazione per questa primavera è ambientata nella Roma del 1965 ed è incentrata sui tre giorni che preludono alla storica apertura del 17 febbraio.

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