Pisapia, la mamma e la claque: accoglienza al Berchet

Il candidato della sinistra arriva dopo i primi sorprendenti dati non parla e poi firma un appello: «Ogni singolo voto è prezioso»

Pisapia, la mamma e la claque: accoglienza al Berchet

Giuliano Pisapia arriva al seggio a mezzogiorno e venti, subito dopo i primi dati sull’af­fluenza. È accompagnato dal­la moglie Cinzia e dall’anzia­na madre in carrozzina. Vota al liceo Berchet di via della Commenda, dove è stato stu­dente dal ginnasio. Lo atten­de una claque festante. Qualcosa è in mutamento ri­spetto al primo turno: alle 12 per il ballottaggio hanno vota­to più milanesi che al primo turno. Dato difficile da decifra­re, tanto più dopo la sorpresa del 15 e 16 maggio. Nel corso della giornata, la percentuale di votanti rimane alta ma in li­nea con il primo turno e le pos­sibilità di un capovolgimento sembrano diminuire. Il candidato Pisapia non parla al seggio, forse anche per evitare nuove polemiche sulla violazione del silenzio elettorale. Ringrazia solo tutti coloro che lo hanno aiutato. Ma appena tornato a casa si at­tacca al suo blog e lancia un appello agli elettori: «Per com­piere l’opera è necessaria una grande partecipazione, una festa della democrazia: oggi e domani tutti a votare, ogni sin­golo voto è prezioso. Tutti con l’orgoglio di sentire che quel­lo che è stato è anche merito di ognuno di noi. Come dice­vano le magliette verdi di ve­nerdì sera: io c’ero». Retorica a parte, l’invito è chiaro e tradisce una certa in­quietudine. Pisapia ha vinto il primo turno in netto vantag­gio: 48 a 41,6. Da due settima­ne la sinistra lo acclama già co­me vincitore e lui lascia fare. Ma la battaglia è in corso, al di là di ogni ragionevole previsio­ne il ballottaggio fa storia a sé, non mancano gli esempi di si­tuazioni capovoltesi all’ulti­mo istante: da Francesco Ru­telli imprevedibilmente spo­destato da Gianni Alemanno a Roma alla più nostrana disfi­d­a tra Filippo Penati e Ombret­ta Colli, che si era ribaltato al ballottaggio. L’affluenza alta non permet­te di escludere che molti aste­nut­i al primo turno questa vol­ta abbiano deciso di non anda­re al mare e di non restare a casa. I votanti in più che fan­no salire le percentuali del mattino saranno elettori di si­nistra smaniosi di mettere la croce sul nome di Pisapia? O delusi del centrodestra torna­ti ai seggi per salvare Letizia Moratti dalla disfatta? Su Fa­cebook spuntano gli Orange Taxi: «Vuoi votare Giuliano e non riesci ad andare da solo al seggio? Hai bisogno di un pas­saggio in auto? Chiama il no­stro numero verde e organiz­zeremo il tuo trasporto». Sulla pagina facebook si az­zarda che falsi call center sta­rebbero diramando notizie sbagliate sulle regole elettora­li. Pisapia detta il messaggio internet: «Tutti a votare! Anco­r­a una manciata di ore per an­dare a votare. La scelta è tra so­li due candidati e il voto molto semplice.Purtroppo nelle ulti­me ore sono state fatte circola­re – anche tramite i quotidiani – informazioni fuorvianti».

Una critica ai quotidiani che hanno invitato a mettere una sola croce: in realtà è possibi­le votare sia il nome del sinda­co che il partito, purché nello stesso schieramento. È esclu­so il voto disgiunto. Oggi il can­didato aspetterà i risultati nel suo studio.

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