Pericolose e insicure le piste ciclabili capitoline. Dopo i fatti dello scorso 17 agosto, quando Luigi Moriccioli (sessantenne dirigente dellAsl) venne ridotto in fin di vita da due romeni (che lo avevano aggredito colpendolo alla testa con un palo di legno e rapinato) mentre pedalava sulla sua bicicletta sulla pista ciclabile di Tor di Valle, il Campidoglio ha deciso di correre ai ripari. Ieri pomeriggio la giunta comunale ha approvato una memoria presentata dallassessore allAmbiente, Dario Esposito che istituisce un servizio di sorveglianza delle piste ciclabili, allo scopo di tutelare la sicurezza dei ciclisti e migliorare le condizioni di fruibilità dei percorsi. «Si tratta della risposta delle istituzioni ai recenti, intollerabili episodi di aggressione ai ciclisti - hanno spiegato il sindaco Walter Veltroni e Dario Esposito -. Listituzione di un servizio di sorveglianza contribuirà alla sicurezza dei cittadini che frequentano i percorsi ciclopedonali, e offrirà anche un punto di riferimento diretto per le segnalazioni degli utenti».
Spetterà a «RomaMultiservizi - già affidataria delle attività di pulizia delle piste -, organizzare la task-force (lennesima di questa caldissima estate sul fronte sicurezza) che entrerà in azione a partire da oggi sulle tre direttrici ciclabili principali: la «Tevere Nord» da Castel Giubileo a Ponte Milvio. La «Tevere Sud» da Mezzocammino al Ponte della Magliana. La direttrice «Aniene» da Ponte Nomentano a Villa Ada. Le squadre percorreranno tutta la lunghezza delle piste a bordo di motorini elettrici dellAtac, ogni giorno dalle 8 alle 19 anche durante le festività. Tra le dotazioni di servizio ci saranno anche cassette di pronto soccorso e cellulari per avvisare tempestivamente vigili, polizia, ambulanza. E per potenziare la capacità di dissuasione di fronte a eventuali minacce, gli operatori avranno anche trombe acustiche e fischietti. Ma oltre al servizio di sorveglianza, le squadre dovranno poi assolvere anche ad altre funzioni: dare informazioni agli utenti; individuare i «tratti critici e le zone «cieche» (cioè i luoghi con scarsa visibilità); verificare direttamente quali aree di pista necessitano di manutenzione urgente. «Per arginare efficacemente il fenomeno delle aggressioni - hanno concluso Veltroni ed Esposito - e delle illegalità, abbiamo scelto la strategia della prevenzione attraverso il potenziamento dei controlli.
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