Pizarro e Vucinic acciaccati, ma ci saranno

Per l’Inter seduta «blindata» al Flaminio, la Roma scalda i motori a Trigoria. Un trofeo lo vogliono tutti: società, giocatori e tifosi. E se il campionato, dopo l’esito di Lazio-Inter, sembra prendere la via di Milano, la Coppa Italia ha un valore più alto del semplice «portaombrelli» (termine dispregiativo per rappresentare il trofeo nazionale. Rabbia e orgoglio sono gli ingredienti che metterà la squadra giallorossa in questo finale di stagione.
E mentre i dirigenti ribadiscono la dura presa di posizione sulla partita dell’Olimpico di domenica sera, dallo spogliatoio assicurano, ribadendo la posizione di capitan Totti del dopo Parma: noi ci proveremo fino alla fine. Fuori dai cancelli del «Fulvio Bernardini» il solito entusiasmo dei tifosi, dentro il tecnico Ranieri e il coordinatore delle risorse umane Montali hanno riunito il gruppo in campo per continuare a tenere alta la tensione.
«Quello che è successo domenica - ha detto Montali ai microfoni di Radio anch’io lo sport - dovrebbe indignare chi si occupa di sport in questo Paese. Si è scritta una delle più brutte pagine dello sport italiano. L’Inter avrebbe comunque vinto, anche se i nerazzurri non c’entrano niente. Anche noi mercoledì sera giocheremo contro di loro e se dovessero giocare una partita straordinaria saremo i primi ad ammettere la loro superiorità». Dopo lo scoramento per la sconfitta con la Sampdoria, la carica è tornata quella giusta.
Pizarro continua il lavoro differenziato: il regista cileno non è al meglio per problemi ad un ginocchio ma per la finale stringerà i denti, anche perchè da buon ex non vorrà saltare l’appuntamento con i nerazzurri. Vucinic, uscito prima dal campo sabato a Parma per una botta, ieri ha giocato regolarmente la partitella e quindi aumentano le speranze di vederlo sul prato dell’Olimpico dall’inizio. Cassetti (comunque squalificato per l’Inter ma anche per il Cagliari in campionato) e Taddei erano assenti per visite mediche all’Acquacetosa. Riise ha abbandonato in anticipo l’allenamento, ma per il terzino norvegese non dovrebbe essere nulla di preoccupante.
In difesa tornerà Mexes al fianco di Juan con Burdisso dirottato sulla destra. Poi il solito ballottaggio in attacco tra Totti e Toni, con quest’ultimo che parte leggermente favorito per una maglia da titolare. All’uscita della squadra da Trigoria, alcuni tifosi si sono avvicinati all’auto di Mexes, chiedendogli: «Lazio-Inter è stata una buffonata, vero Philippe?». Il francese, visibilmente amareggiatom, ha scosso la testa ed è ripartito. Sul match dell’Olimpico è tornato anche Cerci, che ai tifosi ha risposto: «Partita dopata», riferendosi all'atteggiamento arrendevole della Lazio. Juan preferisce guardare avanti e ha rassicurato i tifosi: «Noi non molliamo».

De Rossi, scurissimo in volto (lui sperava in un aiuto dei cugini), ha preferito non commentare e ha rimandato i tifosi al prossimo futuro: «Di queste cose ne parliamo in conferenza stampa...».
Oggi rifinitura mattutina a Trigoria (con 15 minuti aperti a stampa, tv e fotografi), poi alle 13.30 all’Olimpico la conferenza di mister Ranieri, cinque ore prima di quella del collega Mourinho.

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