Nonostante la sua ricca storia cinematografica, Milano oggi attira pochi set e poche produzioni. «Perché non ci sono agevolazioni per chi vuole girare». È quanto ha detto lattrice romana Margherita Buy in una recente intervista. Che Milano da molti anni sia indifferente al cinema, lo sostiene anche Carlo Lizzani che nel 2004 si rifugiò nella più accogliente Torino per girare... Le cinque giornate di Milano. Perché ?
In ogni regione esiste almeno una Film Commission, speciale sportello formato da enti pubblici e privati, che promuove la realizzazione di film attraverso servizi e facilitazioni rivolte alle produzioni. A Milano questa struttura esiste da ben dieci anni ma, a detta di registi, attori e produttori, non ha mai lavorato a pieno regime. Risultato: a Milano i film si girano poco e malvolentieri. «Questa è lunica città - dice per esempio un operatore - dove la tassa per loccupazione del suolo pubblico costa 400 euro ogni sei ore. Immaginate un set che deve rimanere per giorni o settimane cosa può spendere!». Per cambiare le cose, Regione e Comune hanno da poco chiamato alla presidenza dell'organizzazione Alberto Contri, già consigliere Rai dal 1998 al 2002, un ricchissimo curriculum nella comunicazione di impresa. «Un po alla volta - dice Contri - cercheremo di porre rimedio a questo gap che ci taglia fuori da un segmento economico decisamente ricco». Solo un esempio.
Un recente finanziamento della Regione Piemonte pari a sei milioni a favore di produzioni cinematografiche e televisive, ha generato ricadute sul territorio per 270 milioni sotto forma di spese per alberghi e ristoranti delle troupe, noleggio mezzi, acquisto materiali, servizi catering e via elencando.
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