«LUdc ha deciso: libertà di voto per Guido Podestà». La battuta sintetizza bene la scelta del vertice romano del partito, a cui hanno partecipato Pierferdinando Casini, il segretario nazionale Lorenzo Cesa, il segretario regionale Luigi Baruffi, il segretario provinciale Gianni Verga e il candidato alla Provincia, Enrico Marcora. Libertà di voto arriva anche dalla sinistra radicale. «La nostra campagna elettorale è terminata al primo turno» fanno sapere Prc, Pdci e la lista civica che ha sostenuto Massimo Gatti, lanti Filippo Penati di sinistra. E anche se Penati incassa lapparentamento con i pensionati di Elisabetta Fatuzzo, la bilancia elettorale sembra pendere per Podestà, che oltre tutto parte con un vantaggio di dieci punti sullavversario.
LUdc, anche se non ufficialmente, ammicca al Pdl facendo i complimenti a Moratti e Formigoni, con cui è in maggioranza sia in Comune che in Regione. Alla fine della riunione romana, durata unora e mezza e definita «molto animata» dai testimoni, arriva il comunicato finale: «I vertici locali, in sintonia con la direzione nazionale, nel ribadire il giudizio positivo sullamministrazione regionale presieduta da Roberto Formigoni e sullamministrazione comunale guidata dal sindaco Letizia Moratti, riaffermano con convinzione la propria linea di autonomia e la linea di libertà di voto per i propri elettori al ballottaggio per la presidenza della Provincia».
Magdi Cristiano Allam, europarlamentare eletto nel Nord Ovest, dà la sua interpretazione della vicenda: «LUdc è un partito che ha nel suo dna valori, principi e ideali che appartengono al centrodestra. Ma i rapporti tra Pdl e Udc necessitano di un chiarimento e, essendo io un parlamentare eletto nella lista dellUdc, non posso non tenere conto della linea partito».
Il comunicato dellUdc non dedica neanche una parola a Filippo Penati e ciò soddisfa Podestà e il Pdl, che incassano limmediata mobilitazione del coordinatore cittadino, Luca Ruffino. «Votiamo Podestà» aveva detto già nei giorni scorsi e oggi si prepara ad annunciare nuove iniziative elettorali a sostegno del candidato di Pdl e Lega.
Podestà fa un appello diretto ai cittadini: «Avremmo preferito una presa di posizione più chiara, ma lelettorato dellUdc è molto più orientato verso di noi che verso la sinistra. Condividiamo da sempre gli stessi valori fondanti come la sacralità della vita, la centralità della persona, il ruolo della famiglia quale nucleo della società».
A interpretare la linea dellequidistanza è il candidato dellUdc, Enrico Marcora, che insiste: «Vogliamo chiedere un incontro pubblico con entrambi i candidati per definire le cinque cose da fare nei prossimi due anni, a partire dallarea metropolitana». E contro Podestà si schiera Pierluigi Mantini: «Io e altri amici non abbiamo gradito la visione di Podestà a Pontida, con fazzoletto verde, tra la guardia padana».
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