Polacca drogata e poi violentata: è caccia al ragazzo incontrato al bar

Proseguono per il momento senza esito le ricerche del bruto che sabato ha violentato una giovane polacca, dopo averle somministrato, con ogni probabilità, del «ghb», droga che annulla ogni volontà. La ragazza infatti si è risvegliata nuda in un giardino il giorno dopo ma solo la sera successiva è riuscita a realizzare cosa le fosse realmente successo. La vittima, proprio per il tipo di sostanza ingerita, è pressoché senza ricordi certi di quel che le è capitato. La ragazza, studentessa universitaria di 24 anni, ricorda infatti solo di essersi recata in un bar per aspettare degli amici. Qui invece ha conosciuto un ragazzo «dai modi garbati», che le ha offerto da bere. Poi il risveglio domenica mattina, nuda in un prato, la richiesta di aiuto ai passanti, un taxi che la porta casa, le denuncia lunedì dopo una visita alla clinica ginecologica Mangiagalli. La giovane dovrebbe aver assunto del «ghb», (acido gamma-idrossibutirrico) sostanza inodore e incolore, meglio conosciuta appunto come «droga dello stupro» che provoca rilassamento, diminuzione delle inibizioni e stordimento. Fa effetto in circa un quarto d’ora, dura fino a sei ore e causa vuoti di memoria che possono protrarsi fino a 24 ore. È già tristemente famosa a Londra e Parigi come droga da «date rape», alla lettera «stupro su appuntamento». Chiaramente, in questo contesto la giovane polacca non è stata in grado di offrire spunti importanti agli investigatori che si trovano, come punto di partenza, solo quella vaga descrizione.

I poliziotti hanno comunque iniziato a interrogare il titolare e i frequentatori del bar, dove è stata agganciata la vittima in cerca di ulteriori descrizioni del bruto. Ma come ulteriore difficoltà c’è anche il grosso ritardo, quasi tre giorni, con cui sono partite le indagini.

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