Roma

Policlinico, riaperte le camere operatorie La Fials: «Controlli su tutti i dipendenti»

Sono tornate in funzione le quattro camere operatorie del Policlinico Umberto I chiuse per l’allarme legionella. La decisione è stata presa ieri in un vertice al quale hanno preso parte l’assessore alla Sanità Augusto Battaglia, il direttore generale Ubaldo Montaguti e i manager della Asl Roma A.
«Sono state riaperte per evitare ulteriori disagi a pazienti e staff sanitario - spiega Montaguti -. Nel blocco operatorio non c’è alcun pericolo di contagio da legionella e prolungarne la chiusura significherebbe mettere a rischio la salute dei degenti costretti a pericolosi spostamenti in altre aree».
La Asl Roma A ha sottolineato che, in base ai risultati forniti dall’Agenzia regionale protezione ambiente, i batteri di legionella individuati nei rubinetti sono «scarsamente contagiosi». «Le iniziative da tempo in corso - spiega la Asl - hanno la finalità di ridurre il rischio di contagio nella struttura entro i limiti di accettabilità previsti dalle attuali conoscenze scientifiche e dalle linee guida internazionali. I risultati degli interventi sono stati tempestivamente comunicati alla Procura della Repubblica, in relazione agli accertamenti in corso relativi ai pregressi casi di infezione».
La giunta regionale, intanto, ha stanziato 28 milioni di euro che andranno a finanziare i lavori di ristrutturazione delle gallerie ipogee del Policlinico Umberto I. Con la cifra stanziata ieri sarà possibile intervenire sulle infiltrazioni del manto stradale, potenziare il sistema anti incendio e migliorare la rete di illuminazione.
Nonostante le buone notizie le polemiche al Policlinico non si sono placate del tutto. Ieri una nuova accusa è arrivata dai dipendenti dell’ospedale. «Riteniamo grave il disinteresse che la direzione generale e quella sanitaria stanno mostrando nei confronti del personale sanitario, non ottemperando al dovere di sottoporre ciascuno alle visite periodiche, previste dalla legge - dichiara il segretario regionale della Fials-Confsal, Gianni Romano -. Da oltre un mese ci sentiamo ripetere che i controlli sono stati rinviati a data da destinarsi.

Ma sui motivi di questa scelta non è stata data alcuna ulteriore spiegazione plausibile».

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