Anche nel contesto della crisi economica, i tassi di occupazione degli studenti del Politecnico appaiono «soddisfacenti». Laureati sempre più giovani e molto richiesti allestero. È quanto osserva il rettore Giulio Ballio, che ieri ha presenziato, dopo otto anni, alla sua ultima inaugurazione dellanno accademico, la 147esima - a maggio infatti si terranno le elezioni per eleggere il nuovo rettore - sul tema «Giovani, etica, lavoro». I laureati triennali dellAteneo sono ogni anno circa 1600 (pari al 33% del totale) e i laureati quinquennali circa 4mila. Secondo una recente indagine, i laureati del 2008 che lavorano a un anno dalla laurea sono l85%, in calo di 3-4% rispetto allanno precedente. Leffetto della crisi si è visto soprattutto nel rallentamento dei tempi di occupazione: nei primi 4 mesi il 70% dei laureati, a fronte del 90% dellanno precedente. Al mondo del lavoro, però, il Politecnico offre laureati più giovani rispetto a 10-15 anni fa. «La rivoluzione della nostra offerta formativa, il lavoro e la dedizione dei nostri docenti permettono luscita a circa 2mila laureati quinquennali con non più di 25 anni, più del doppio che in passato.
Analogamente, ogni anno circa 600 laureati triennali con non più di 23 anni non proseguono nel nostro Ateneo», ha spiegato Ballio.«La mia preoccupazione è che i nostri laureati sono sempre più richiesti e assunti allestero, soprattutto in Europa - ha aggiunto - la loro uscita non dipende da noi. Si fa poco per trattenerli».
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