«La politica blindi in un fondo etico i guadagni sulle aree Expo»

Martedì è fissato il consiglio di amministrazione di Expo spa, ma la spinosissima questione delle aree su cui dovrà sorgere l’evento del 2015 naviga ancora in alto mare. Mentre le istituzioni sono impegnate in battibecchi e polemiche, c’è chi ha pensato a come si potrebbe uscire dall’impasse. Ovvero acquisire le aree senza avvantaggiare i privati in alcun modo. La soluzione si chiama fondo etico e a proporla è Antonio Intiglietta, presidente e ad di Ge. Fi, ente che organizza manifestazioni fieristiche e nome storico della compagnia delle Opere. Partendo dalla premessa della natura sociale, economica, culturale di Expo, Intiglietta sostiene che sia necessario considerare le aree dal punto di vista sociale.

Stabilita la funzione sociale delle aree, che dopo l’evento potrebbero ospitare social housing, strutture sportive o per anziani, si determina anche il valore delle aree e un tasso di interesse pari al 2%. Il fondo promosso dalle istituzioni e dal sistema bancario, vedrebbe la partecipazione anche dei proprietari dei terreni.

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