Politica economica

"Guarderemo i dati". E la Bce rimanda il taglio dei tassi

Il tasso sui depositi rimane al 4% mentre quello sui prestiti marginali al 4,75%

"Guarderemo i dati". E la Bce rimanda il taglio dei tassi

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La Bce rimanda il taglio: tassi fermi al 4,5%

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Tassi invariati al 4,50%. È la decisione presa dalla Banca centrale europea che ha scelto di lasciare i tassi fermi. La motivazione, secondo un comunicato dell’Eurotower, riguarda il fatto che le nuove informazioni hanno confermato la valutazione precedente circa le prospettive del livello di inflazione a medio termine. Ecco tutti gli aggiornamenti in merito alla questione.

I tassi

Oltre al tasso sui rifinanziamenti resta invariato quello sui depositi al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%. La decisione prende in considerazione la prosecuzione della tendenza al ribasso dell’inflazione di fondo e, prosegue il comunicato, “i passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento. Le condizioni di finanziamento restrittive frenano la domanda, contribuendo al calo dell'inflazione". "Continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione. In particolare, le nostre decisioni sui tassi di interesse si baseranno sulla nostra valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, delle dinamiche dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria". Queste le parole della presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, durante la conferenza stampa a Francoforte. La Bce ha poi sottolineato un effetto base al rialzo sull'inflazione complessiva legato all'energia, questa risulta l’unica nota che contrasta il trend. "Prevediamo – ha aggiunto – che la ripresa comincerà nel corso del 2024".

Gli obiettivi sull’inflazione

Inoltre il consiglio direttivo ha specificato di essere determinato nell’assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione al livello del 2% a medio termine. Si tratta di una prospettiva inerente al piano della Bce. In merito alle previsioni future nel comunicato si legge "In base alla sua attuale valutazione, ritiene che i tassi di interesse di riferimento si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo".

Come comportarsi

Nel caso in cui ci fosse un mutuo attivo si potrà optare per la surroga dello stesso per ottenere tassi decisamente più bassi e convenienti. In questo frangente bisogna considerare le prospettive positive, infatti a fine 2023 i tassi erano attorno al 4%, attualmente si avvicinano al 3%. Come affermano gli analisti, il trend non tornerà certamente vicino allo zero, ma comunque si aggireranno tra il 2% e il 3%. Inoltre prima di provvedere alla surroga è bene visionare le diverse offerte in merito ai mutui al fine di trovare quello maggiormente vantaggioso. Le banche più lungimiranti hanno attuato politiche aggressive poiché già nel mese di dicembre avevano provveduto con un ribasso dei tassi e quindi è possibile individuare un’opzione particolarmente conveniente.

Le prossime decisioni

In merito alle prossime decisioni la Banca centrale europea ha ribadito l’intenzione di proseguire con un approccio fondato sui dati per definire il livello e la durata che siano inerenti alla restrizione. Questo aspetto prevede da parte della Bce una certa sicurezza nel fatto che i tassi di riferimento verranno definiti con un criterio restrittivo finché non verrà raggiunto il target prefissato.Il comunicato dell’Eurotower prosegue “in particolare, le decisioni del consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria".

Come comportarsi

Nel caso in cui ci fosse un mutuo attivo si potrà optare per la surroga dello stesso per ottenere tassi decisamente più bassi e convenienti. In questo frangente bisogna considerare le prospettive positive, infatti a fine 2023 i tassi erano attorno al 4%, attualmente si avvicinano al 3%. Come affermano gli analisti, il trend non tornerà certamente vicino allo zero, ma comunque si aggireranno tra il 2% e il 3%. Inoltre prima di provvedere alla surroga è bene visionare le diverse offerte in merito ai mutui al fine di trovare quello maggiormente vantaggioso. Le banche più lungimiranti hanno attuato politiche aggressive poiché già nel mese di dicembre avevano provveduto con un ribasso dei tassi e quindi è possibile individuare un’opzione particolarmente conveniente.

Le scommesse degli investitori

Prima dell’annuncio gli investitori avevano previsto un taglio dei tassi già nel mese di aprile arrivando a livello di 2,50%-2,75% in dicembre.

I banchieri centrali hanno cercato di smorzare questa previsione poiché sono necessari altri dati, soprattutto sulla crescita dei salari.

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