
Il primo dei 42 progetti promosso da Assolombarda per il prossimo quadriennio è stato annunciato ieri durante l'assemblea generale, ReThinking Industry, dedicata all'innovazione e all'Intelligenza Artificiale a misura di imprese. Ha un nome studiato: «ForgIA», evoca il luogo in cui la materia prende forma. È una sorta di rete protetta che si avvale dell'apporto di ogni azienda: ciascuna condivide i propri dati che vengono immediatamente criptografati per renderli a prova di furto e garantire la privacy. L'apporto dei dati di tante realtà di una stessa filiera è già ricchezza perchè addestra l'AI in maniera puntuale.
«Abbiamo pensato a questo ecosistema aperto e in grado di tutelare i vari know-how - ha spiegato il presidente Alvise Biffi - Si permette una dinamica nella quale imprese concorrenti collaborano tra loro in alcune aree strategiche, ad esempio per sviluppare tecnologie, infrastrutture o mercati, mentre le stesse continuano a competere su prodotti, servizi o quote di mercato». In sintesi: la strada per aumentare la produttività è la collaborazione e la tecnologia più redditizia è quella accessibile. ForgIA è possibile grazie agli studi del Politecnico: «Lavoriamo da tempo sulla cyber security dando alle aziende le tecnologie che permettono loro di proteggere i dati anche nel cloud» ha detto la rettrice Donatella Sciuto.
ForgIA è stata pensata soprattutto per le micro imprese manifatturiere, le più svantaggiate ma anche le più numerose sul territorio lombardo.
«Le aziende fino a 10 dipendenti in questo momento non hanno capacità di investimento, sono viste come la zavorra della produttività nazionale - ha detto Biffi - Il nostro Centro studi ha calcolato che in 5 anni, con l'apporto mirato dell'AI, solo nel territorio di Assolombarda (Milano, Monza, Brianza e Lodi) la produttività potrebbe aumentare del 10%, pari a 2,5 miliardi. Insieme al territorio piemontese (ForgIA è stato accolto anche dall'Unione Industriali Torino) potremmo arrivare a 4 miliardi». A proposito di dati: nel mondo i data center sono 10.332, di questi più di 2.200 si trovano in Europa, 168 in Italia: nel quadrilatero di Assolombarda ce ne sono 74, a Pavia il più potente d'Europa. E gli studi mostrano che «l'applicazione integrata di questi dati consentirebbe in Italia un risparmio complessivo di 5,7 milioni di tonnellate di CO2 l'anno, con un beneficio economico stimato di circa 1,7 miliardi di euro - ha chiarito Biffi - perchè essere efficienti porta a consumare meno anche attraverso il recupero e le logiche della circolarità. Un esempio è dato dal teleriscaldamento che può essere alimentato anche dal calore di recupero dai data center. Ossia si possono riscaldare abitazioni e uffici, come giù avviene, sostituendo impianti oblsoleti». L'analisi di Assolombarda sulla produttività si è focalizzata sull'ultimo decennio, «durante il quale l'Italia è rimasta ferma, l'Unione Europea è cresciuta dello +0,7% annuo e gli Usa del +1,3%. Eppure, il nostro territorio continua a essere la locomotiva del Paese. La prima regione d'Italia per imprese (965 mila), per occupati (3,9 milioni) e per Pil (503 miliardi di euro annui). E gran parte di questi numeri si concentrano nel quadrilatero di Assolombarda: 516 mila aziende, 2,1 milioni di lavoratori, 299 miliardi di euro di ricchezza prodotta ogni anno, circa un settimo del Pil nazionale.
Ma se non accelera la locomotiva rischia di essere superata. Per quest'anno si prevede che il Pil lombardo cresca ancora, ma di un magro +0,6% e le aspettative per il prossimo anno restano contenute al +0,8%. Sono ritmi troppo modesti per chi vuole restare protagonista».