Coldiretti attacca l'Europa: "Von der Leyen ci affama"

Il presidente Prandini: "Una baracca di tecnocrati sta smantellando la Pac. Trattori di nuovo in piazza"

Coldiretti attacca l'Europa: "Von der Leyen ci affama"
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L'agricoltura torna a essere il terreno di scontro politico più acceso in Europa. Alla vigilia della discussione sul nuovo Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, Coldiretti alza la voce contro la Commissione europea e accusa Ursula von der Leyen di voler «affamare l'Europa, rendendola sempre più dipendente dalle importazioni». L'associazione, in un documento inviato a tutti gli europarlamentari, parla di una mossa «pericolosa e irresponsabile» in un momento in cui «tutte le grandi potenze mondiali stanno investendo sull'agricoltura per garantire ai propri cittadini la sicurezza degli approvvigionamenti di cibo».

Secondo Coldiretti, la revisione del regolamento sul Fondo unico, con cui Bruxelles tenta di rispondere alle critiche ricevute da governi e rappresentanze economiche, «appare completamente inadeguata». Le risorse restano insufficienti e «l'assegnazione di un budget aggiuntivo alla Pac sarà solo nominale», perché i fondi «saranno destinati alla realizzazione di piani integrati territoriali, accendendo la competizione tra settori e sottraendo risorse agli agricoltori».

Il presidente Ettore Prandini, da Bruxelles, non ha usato mezzi termini. «Il tentativo della Commissione è evitare uno scontro con il Parlamento e, purtroppo, penso che questo obiettivo riuscirà a ottenerlo». Ma per Coldiretti «la proposta fatta dalla von der Leyen è una grande presa in giro». Il riferimento è alle modifiche annunciate nei giorni scorsi, tra cui la destinazione del 10% dei fondi alle aree rurali. «Quel 10% - osserva Prandini - non ha nessun tipo di impatto sull'agricoltura: parla di aree rurali, ma non è destinato agli agricoltori».

Le cifre, per l'associazione, parlano chiaro. «Nonostante l'aumento complessivo del bilancio europeo - ha sottolineato Prandini - l'agricoltura passa da un 3035% a circa un 14%. Anche sotto questo punto di vista c'è una decrescita delle risorse stanziate». L'Italia, secondo gli studi di Coldiretti, perderebbe il 25% dei fondi, mentre la media europea segnerebbe un calo del 17,6%.

Coldiretti annuncia intanto nuove mobilitazioni. «Assolutamente sì», ha risposto Prandini a chi gli ha chiesto se i trattori sarebbero tornati in piazza. «La nostra intenzione - ha aggiunto - è riprendere le mobilitazioni a livello europeo già nel mese di dicembre, per far capire alle istituzioni che mai come in questo momento abbiamo di fronte una sfida globale». Il presidente ha citato gli esempi di Stati Uniti, Cina, India e Brasile, che «investono circa quattro volte di più di quanto faccia l'Europa».

La delusione di Coldiretti non risparmia nemmeno il Partito popolare europeo, famiglia politica di von der Leyen. «Rispetto a tutte le dichiarazioni fatte durante le campagne elettorali - ha lamentato Prandini - non troviamo nessun riscontro». Un colpo, secondo Coldiretti, non solo all'agricoltura, ma all'idea stessa d'Europa.

«Con la rinazionalizzazione dei fondi della Pac - hanno denunciato Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo - si sancisce la fine della prima, più grande e più identitaria politica comune dell'Unione Europea. Si tratta di un colpo mortale all'idea stessa di Europa».

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