Finanza sostenibile

Cosa è sostenibile e cosa no? Arrivano i nuovi indicatori Bce

Arrivano i nuovi indicatori Bce per gli investimenti sostenibili, che vogliono portare più trasparenza e dati più certi nella finanza

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La Banca centrale europea (Bce) rafforza la sua strategia di finanza sostenibile indicando nuovi strumenti di definizione per la marchiatura di determinati investimenti come sostenibili.

Rafforzando il suo piano d'azione, la Bce ha messo in campo nuovi e precisi strumenti di valutazione dell'impatto dei rischi climatici sul moderno sistema della finanza. Inoltre, il suo obiettivo resta il sempre più completo monitoraggio dello sviluppo delle migliori pratiche operative che governano il sistema della finanza sostenibile.

L'obiettivo è iniziare a far entrare nelle logiche di una finanza sostenibile sempre più mainstream un'ordinata procedura di valutazione dei dati funzionale all'applicazione delle regole di consistenza e affidabilità delle informazioni che plasma i settori tradizionali.

Gli indicatori targati Bce fanno riferimento, in quest'ottica, a due scenari. Il primo è quello della divisione tecnica di questi in "analitici" e "sperimentali". I primi sono quelli più conformi alle norme Bce su raccolta dati e organizzazione delle serie storiche e delle statistiche. I secondi invece fanno riferimento ai dati dei nuovi mercati e sono, per cosi dire, da "maneggiare con cura".

Il secondo scenario è quello della tripartizione degli indicatori stessi per classe di operazione: la finanza sostenibile, i rischi di transizione e i rischi fisici legati al cambiamento climatico.

In quest'ottica, si mira a poter disaggregare la componente tecnica di ogni emissione legata ai parametri Esg in una delle due macrocategorie e in uno dei tre contenitori verticali. "Gli indicatori sulle emissioni di titoli di debito sostenibili sono diffusi per area emittente al valore nominale e di mercato", scrive la Bce nel report in cui introduce la nuova distinzione. "La scomposizione per classificazione di sostenibilità (verde, sociale, sostenibilità e legato alla sostenibilità) è disponibile solo per l'euro territorio e dell'Ue nel suo complesso. Disaggregazioni per settore emittente e singola area dell'euro paese sono disponibili solo per i green bond; lo stesso vale per le emissioni nette (operazioni finanziarie), disponibili solo per l'area dell'euro".

Ci si aspetta dunque che gli indicatori sulla finanza sostenibile consentano di creare negli anni una visione d'insieme sulle dinamiche di emissione e rimborso delle obbligazioni a sottofondo Esg gestite dagli emittenti europei. Gli indicatori sul rischio di transizione delle aziende servono a inserire le emissioni nel quadro del Framework di Finanza Sostenibile permettendo di capire quanto pervasivamente ogni emittente si sta impegnando per compensare le emissioni e ottenere target di decarbonizzazione precisi. Il rischio fisico è invece quello di tutto ciò che nel cambiamento climatico non si lega direttamente alle emissioni e che la Bce vuole contrastare, pesando nelle strutture finanziarie il rischio sistemico legato agli impatti di eventi come inondazioni, siccità, eventi climatici estremi e la sua prevenzione.

Nel piano d'azione sul clima della Bce questa misura è di carattere sistemico, perché fa andare dai buoni propositi alle intenzioni concrete la svolta in materia di Esg dell'Eurotower. La Bce da un lato è impegnata ad accelererare la modellizzazione della politica monetaria orientata a monitorare le implicazioni del cambiamento climatico sulle necessità delle economie europee; dall'altro, vuole agire come stimolo per il sistema finanziario per far diventare sempre più precisi i sistemi di valutazione della politica ambientale e le strategie "sostenibili" della finanza.

Nella cui regolamentazione l'Europa si conferma avanguardia.

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