Politica economica

Superbonus, il parlamento approva: ecco tutte le novità

La Camera ha dato l'ok al decreto sui crediti fiscali con 185 voti a favore: numerose le novità per i cittadini, dal superbonus all'edilizia libera

Dl Superbonus, passa al parlamento con 185 voti: ecco le novità

La Camera ha dato il via libera, giovedì 30 marzo, alla fiducia al Governo sul decreto sui crediti fiscali. I voti favorevoli sono stati 185, 121 quelli contrari e 4 gli astenuti. Il voto finale sul provvedimento è previsto martedì prossimo. Tra le novità introdotte nel decreto dal parlamento c'è anche la proroga di sei mesi per completare i lavori del superbonus 110% sulle unità unifamiliari. Il nuovo termine passa, infatti, dal 31 marzo al 30 settembre 2023, sempre a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell'intervento complessivo.

Un ulteriore emendamento al medesimo decreto legge stabilisce, inoltre, che, con riferimento alla comunicazione per la prima cessione del credito per i bonus edilizi, relativo alle spese sostenute nel 2022 e rate residue delle spese 2020 e 2021. Per questi, il termine di trasmissione all'Agenzia delle entrate è il 31 marzo 2023, è possibile avvalersi dell'istituto della remissione in bonus anche se l'accordo di cessione, a favore di banche e intermediari finanziari, è concluso dopo il 31 marzo 2023.

Oltre a questo, tra le novità più importanti del decreto c'è lo stop allo sconto in fattura e alle cessioni. In questo caso la data spartiacque rimane come previsto il 17 febbraio: dall'entrata in vigore del decreto le operazioni che hanno permesso di effettuare i lavori senza tirare fuori un euro di tasca sono vietate. Proprio le cessioni hanno infatti garantito ai bonus un successo indiscutibile ma hanno anche fatto lievitare i costi per lo Stato e proliferare le frodi. Inoltre, sono state previste le eccezioni, dal sismabonus alle case popolari. Ad essere esclusi dallo stop alle cessioni saranno innanzitutto i bonus per la rimozione delle barriere architettoniche, così come quelli sugli immobili danneggiati dall'alluvione nelle Marche e dai terremoti. Eccezione anche per Iacp, onlus e cooperative di abitazione. Lo stop non toccherà nemmeno i lavori di riqualificazione urbana.

Alla Camera si è deciso di intervenire anche sul fronte della cosiddetta edilizia libera: nel caso in cui non ci sia stato ancora l'avvio dei lavori entro il 16 febbraio, basterà aver versato l'acconto per ottenere comunque il diritto a sconto e cessione. In assenza di un acconto, dovrà essere provata l'esistenza di un accordo vincolante con la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà. La dichiarazione falsa implica la responsabilità penale. Inoltre, archiviati sconti e cessioni, arriva una chance in più per i redditi bassi con scarsa capienza fiscale. Per le spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2022, i contribuenti potranno optare per il riparto della detrazione in 10 quote annuali a partire dal periodo d'imposta 2023.

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