Politica economica

Tassi, l'aumento non è finito: fino a quando durerà?

Ancora aumenti per i tassi nel 2023: cosa succede a debito e mutui

Fino a quando durerà l'aumento dei tassi?

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Fino a quando durerà l'aumento dei tassi?

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Fino a quando durerà l'aumento dei tassi d'interesse? Ancora presto per dirlo. Ma il fatto che anche la "colomba" Philip Lane, capo economista della Banca centrale europea, abbia ricordato che la spinta sui tassi sarà ancora lunga lascia presagire che anche la primavera sarà di stretta.

In Europa il 2022 ha visto un rialzo dei tassi di 250 punti base (2,5%), il più lungo dalla nascita dell'euro, e ad ora è arrivata a 300. La spinta primaverile potrebbe essere ancora più imponente specie se al rialzo già annunciato a marzo ne seguiranno altri. Chi è già ben oltre questa soglia è la Federal Reserve Usa, ove già si parla di portare la stretta fino a oltre il 5%. "Le proiezioni indicano che i tassi potrebbero raggiungere il 5,375%. Abbiamo bisogno che i tassi siano oltre il 5%", ha dichiarato il governatore della Fed di Saint Louis, James Bullard, ai margini dell'ultima riunione della banca centrale all'Eccles Building.

L'obiettivo in entrambi i casi è curare con la stretta monetaria il surriscaldamento dell'inflazione che da tempo continua a mordere. E in Europa, per fare un esempio, ha rimbalzato di recente in Francia e Spagna, attestandosi invece al 9,2% in Italia. E anche negli Usa la traiettoria di discesa è accidentata. "La narrazione della disinflazione immacolata” con annessa “recessione scampata potrebbe trovare diversi ostacoli all’orizzonte", nota Il Sole 24 Ore. "A partire dalla stessa inflazione, che si sta rivelando più appiccicosa del previsto come hanno ad esempio dimostrato gli ultimi dati in rialzo sui prezzi alla produzione negli Usa".

Gli scenari per investitori e risparmiatori restano dunque assai volatili e complessi. E c'è da aspettarsi una svolta al rialzo sul fronte del costo dei mutui che già da tempo si trova in traiettoria incrementale. “L’aumento del costo del denaro nell’ordine dello 0,50% comporterà un rialzo della rata media di un mutuo a tasso variabile (140mila euro per un immobile dal valore di 200mila euro) di circa il 5%, che in termini di valore significa fra i 33 e i 43 euro”, ha sottolineato in un report Nicoletta Papucci, Direttore Marketing di MutuiOnline.it. Da una quota pressochè vicina allo zero i tassi fissi sono saliti al 3,5-3,6%.

Rispetto a giugno 2022, ultimo mese prima della stretta, si tratterebbe di un aumento di 200 euro per le rate dei mutui di questo tipo su base ventennale, pari a circa il 20%.

In Italia bisognerà associare a questo il fatto della sostenibilità del debito. Da questo mese di marzo, dimenticato da molti, "si aggiungerà un ulteriore strumento, il Quantitative Tightening, con cui non saranno rinnovati acquisti di titoli per 15 miliardi di euro", ha dichiarato a Il Bollettino l'economista della Luiss Veronica De Romanis. Un contesto in cui da un lato gli alti tassi rendono più alto il servizio al debito e dall'altro si fa sentire pressante la questione della fine degli acquisti può creare turbolenze. E in quest'ottica andrà valutata l'efficacia del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, Tpi), introdotto dalla Bce come "scudo anti-spread". Servirà tutta la prudenza del caso nella programmazione economica. Una linea che il governo guidato da Giorgia Meloni, ad ora, sembra seguire. E che con l'assenza di shock estremi come quelli del 2022 può aiutare a una navigazione più tranquilla nonostante le acque agitate.
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