Leggi il settimanale

Golden Power, Bruxelles batte un colpo

Nel mirino solo la norma. Giorgetti: "Faremo chiarezza, supereremo tutte le obiezioni"

 Golden Power, Bruxelles batte un colpo
00:00 00:00

La Commissione europea ha aperto una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per l'incompatibilità dei poteri discrezionali nelle fusioni bancarie con il diritto dell'Unione europea in Italia, ovvero sull'utilizzo del cosiddetto Golden Power. Preceduta da una campagna di comunicazione degna di miglior causa, ieri Bruxelles ha inviato una lettera di costituzione in mora al nostro Paese per non aver rispettato il regolamento sul meccanismo di vigilanza unico, la direttiva sui requisiti patrimoniali, nonché gli articoli 49 e 63 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Quanto alla normativa sul Golden Power (riformata nel 2022 dal governo Draghi), secondo la Commissione, «così come applicata dalle autorità italiane, rischia di consentire interventi ingiustificati per motivi economici, compromettendo i principi della libertà di stabilimento e della

libera circolazione dei capitali nel mercato unico. Inoltre, la normativa italiana si sovrappone alle competenze esclusive della Bce nell'ambito del meccanismo di vigilanza unico». Dunque, nessun riferimento all'Ops-Unicredit - Banco Bpm. L'esecutivo di Giorgia Meloni ora ha due mesi per rispondere. Ma un primo segnale è già arrivato ieri dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: «Sulla base delle valutazioni della sentenza risponderemo ai rilievi che ci vengono mossi nelle sedi competenti. Con spirito costruttivo e collaborativo faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso», ha dichiarato il capo del Mef. Il governo starebbe già studiando un intervento normativo di modifica alla legge sul Golden Power che consentirebbe anche il superamento in tempi rapidi delle obiezioni della Ue. All'esame ci sarebbe un decreto o emendamenti alla legge di Bilancio. Tutte e due le strade dovrebbero portare a superare rapidamente anche i rilievi espressi ieri. L'Italia sta lavorando già da mesi con le commissioni competenti per trovare una soluzione che potrebbe arrivare in tempi brevi senza attendere i due mesi previsti.

Intanto, la portavoce aggiunta della Commissione

europea, Arianna Podestà, ha confermato che la lettera di costituzione in mora «non è indirizzata a un caso specifico» e dunque non all'operazione Unicredit-Banco Bpm. «Il 14 luglio avevamo esposto le nostre preoccupazioni preliminari sull'esercizio della normativa sul golden power in una specifica operazione ai sensi dell'articolo 21. Il governo italiano ha risposto a queste preoccupazioni e stiamo valutando», ha aggiunto. «Si tratta di casi separati: la decisione di oggi riguarda la normativa sui poteri speciali in sé, mentre le procedure ai sensi dell'articolo 21 del regolamento sulle concentrazioni sono separate e non abbiamo preso alcuna decisione», ha spiegato la portavoce.

In sostanza, Bruxelles solleva il problema generale della congruità della legislazione, la cui ultima versione risale a ben tre anni

fa. L'operazione Unicredit-Bpm segue un altro binario riguardando la concorrenza: su questo la Commissione deve ancora pronunciarsi e di fatto è fuori tempo massimo dal momento che l'ad Andrea Orcel ha rinunciato all'Ops.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica