Inflazione, quali sono gli investimenti migliori per proteggersi dall'aumento dei prezzi

Luca Guffanti, amministratore delegato di Ginvest sull'impatto dei dazi americani sul mercato real estate

Luca Guffanti
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L’impatto dei dazi americani sul mercato real estate: il parere di Luca Guffanti, Amministratore Delegato di Ginvest, holding specializzata nel settore delle costruzioni edili, nella progettazione, nello sviluppo, nella vendita e locazione immobiliare, oltre che nella gestione di immobili a reddito. “L’annuncio e parziale introduzione dei dazi sui prodotti importati in America hanno portato a una contrazione degli scambi internazionali e a un rallentamento del PIL americano, come visto a fine aprile. Ci sono state ripercussioni anche a livello finanziario con il crollo dei valori di molte aziende quotate, in particolare quelle soggette alle esportazioni oltre oceano. Da operatore del settore immobiliare mi soffermo su questo particolare ambito e delle possibili ripercussioni, positive e negative, che l’introduzione dei dazi tra Europa e Stati Uniti può causare.

Sulla carta, chi è attivo nell’ambito delle costruzioni non è direttamente impattato, visto che opera all’interno dei confini nazionali e che non esporta o importa beni. Tuttavia, è ormai dimostrato che ci sia uno stretto legame con la crescita del PIL, visto che la ricchezza prodotta consente maggiore capacità di spesa e disponibilità finanziaria. Semplificando, possiamo dire che, quando il tessuto economico di un sistema Paese vive un momento positivo, le persone possono acquistare nuove case, fare lavori di ammodernamento, le aziende possono costruire nuovi capannoni, la pubblica Amministrazione può progettare nuove opere pubbliche. Quando invece l’economia arretra, questo legame funziona al contrario.

Da considerare anche l’effetto dei dazi sull’inflazione: se da un lato questo impatterebbe sulle materie prime determinando aumenti anche per il comparto delle costruzioni e ristrutturazioni, dall’altro lato l’immobiliare è uno dei settori che meglio protegge gli investimenti da un aumento inflattivo. Venendo agli aspetti positivi: la BCE ha recentemente abbassato i tassi di interesse e un eventuale contrazione del PIL nei Paesi UE dovuta all’introduzione dei dazi potrebbe portare a ulteriori riduzioni, aumentando la liquidità nel sistema e abbassando anche il costo del denaro. Tutti sappiamo che il taglio dei tassi è un importante motore del mercato immobiliare. Inoltre, un fattore da considerare in questo frangente è sicuramente l’auspicabile conclusione del conflitto Russia-Ucraina, con la ricostruzione del Paese che potrebbe vedere coinvolte molte aziende italiane ed europee in generale.

In conclusione, i prossimi mesi si prospettano sfidanti per il mercato in generale, e le dinamiche geopolitiche complesse impongono una costante analisi prima di ogni passo o strategia di business, ma il settore immobiliare sta reagendo e si sta mostrando resiliente”.

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