Manovra, editori in allarme per l'assenza totale di risorse

La Fieg: "Servono subito fondi per l'informazione". A fine 2025 scadono gli aiuti per la stampa

Manovra, editori in allarme per l'assenza totale di risorse
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La Fieg (Federazione italiana editori giornali) ha lanciato un appello al governo e al Parlamento perché nella legge di Bilancio vengano introdotte misure a sostegno della filiera dell'informazione. L'associazione presieduta da Andrea Riffeser Monti ha espresso «preoccupazione per l'assenza di misure e risorse specifiche per l'editoria quotidiana e periodica che consentano di riconoscere il sostegno alle imprese del settore, alle edicole e ai distributori di giornali». A fine 2025, ha ricordato la Fieg, «terminano gli interventi di sostegno alla filiera editoriale introdotti negli scorsi anni che hanno consentito alle imprese di continuare a produrre informazione di qualità e di affrontare le sfide del digitale e dell'intelligenza artificiale». Gli editori chiedono dunque che governo e Parlamento «colmino la lacuna e diano concretezza alle unanimi dichiarazioni sul valore insostituibile di una informazione libera e indipendente». La Fieg ha annunciato inoltre che il proprio appello sarà pubblicato su tutte le testate aderenti e che il Consiglio generale «ha dato mandato al presidente di attivare tutti i canali istituzionali per la conferma delle attuali misure di sostegno».

Mentre il mondo dell'editoria chiede un segnale, la manovra prosegue il suo percorso in Parlamento. Saranno 400 gli emendamenti che i gruppi parlamentari potranno segnalare nella commissione Bilancio di Palazzo Madama, come stabilito ieri dall'Ufficio di presidenza. La ripartizione tra i partiti sarà definita nelle prossime ore, ma, come ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, «l'intenzione è non procedere a una suddivisione aritmetica, lasciando margini leggermente più ampi ai gruppi più piccoli». La scadenza per la presentazione è fissata al 18 novembre per i gruppi maggiori e al 19 per i minori, mentre l'istruttoria del governo sui segnalati è prevista dal 24 novembre al 2 dicembre. L'obiettivo, ha confermato Ciriani, è portare il testo in Aula «nella settimana del 15 dicembre, per consentire poi di concludere l'iter prima di Natale». Il ministro ha escluso, al momento, l'ipotesi di una terza lettura. «A meno che non si riesca a fare molto prima, in questo momento no, però mai dire mai».

Sulle risorse da destinare alle modifiche si è riaperto il confronto interno alla maggioranza. Il relatore della manovra Claudio Borghi, interpellato sulle parole del viceministro dell'Economia Maurizio Leo, ha spiegato che «le coperture (per l'estensione della rottamazione quinquies; ndr) non è impossibile trovarle; a legge di Bilancio aperta possono anche essere trovate all'esterno: l'importante è che i saldi restino invariati».

Intanto Forza Italia lavora alle proprie priorità per gli emendamenti.

In cima alla lista ci sono le misure per la casa, con l'abbassamento della cedolare secca sulla prima abitazione, nuovi fondi per le forze dell'ordine e interventi per le imprese, a partire dalla stabilizzazione del super e dell'iperammortamento. Tra le proposte del partito anche l'estensione delle compensazioni e un regime più favorevole per i dividendi.

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