Luci o ombre per l’economia italiana in questo 2023. Le prime arrivano dalle stime dell’Ocse, che prevedono per l’economia tricolore un rallentamento della crescita dal 3,8% del 2022 allo 0,6% del 2023 per poi toccare l’1% nel 2024. Insomma, l’Italia dovrebbe crescere anche quest’anno, un fatto non scontato considerando i timori maturati in autunno con la crisi energetica. L’inflazione, invece, dovrebbe attestarsi dall’8,7% del 2022, al 6,7% del 2023 per poi arrivare al 2,5% nel 2024. Nella zona euro, invece, il carovita dovrebbe passare dall’8,4% del 2022, al 6,2% del 2023 al 3% del 2024 mentre la crescita mondiale dell’economia dovrebbe mantenersi al 2,6% quest’anno per salire al 2,9% nel 2024.
Un’ulteriore fotografia del quadro generale della nostra economia è stato tratteggiato ieri dall’ufficio studi di Confcommercio, il quale ha stimato che a marzo il Pil dell’Italia è calato dello 0,3% su febbraio. Nel complesso, il primo quarto del 2023 si chiuderebbe quindi con una contrazione dello 0,3% congiunturale, confermando la «recessione tecnica» (ovvero due trimestri consecutivi con crescita negativa). Le stime segnalano anche un calo dei consumi alimentari (-3,9%) a causa dell’aumento dei prezzi. Inflazione prevista in rallentamento, però, con una crescita dell’8,1% nel confronto annuo, conseguenza della riduzione dei prezzi dell’energia e del gas.
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