Politica economica

Materie prime più care. Ma il Milleproroghe salva l'edilizia

Passa un emendamento promosso dal Terzo Polo: rinviato al 2023 l'aggiornamento più recente dei prezzari per i lavori pubblici

Materie prime più care. Ma il Milleproroghe salva l'edilizia

Il Milleproroghe del governo Meloni calmiererà i rincari delle materie prime negli appalti per i lavori pubblici. Lo prevede un emendamento presentato da Azione e Italia Viva e incorporato nel testo dalla Commissione Economia del Senato. L'emendamento garantisce la proroga per il 2023 dell'utilizzo dei prezzari aggiornati nell'ambito degli accordi quadro di lavori pubblici cui aziende e enti hanno aderito entro il 31 dicembre 2021 al fine di contrastare il caro materiali.

Il Superbonus 110% è costato 15 miliardi allo Stato

La mossa è una logica conseguenza dello stop al Superbonus 110% che sarà confermato dal Milleproroghe dopo che è stata stralciata la norma destinata a prevedere entro il 31 marzo il proseguimento della misura varata dal governo Conte II per le villette. Il Superbonus 110%, come è stato scritto più volte su questa testata, è una misura che ha contribuito notevolmente all'inflazione dei prezzi delle materie prime accelerata dal contesto globale. Costata, secondo le stime di La Voce, oltre 15 miliardi allo Stato, il Superbonus ha trainato verso l'alto i prezzari che ora si vuole puntare a congelare a prima dello shock dei prezzi delle materie prime indotto dalla guerra in Ucraina. Così da garantire appalti per le opere pubbliche più sostenibili.

"L'intervento consente di aggiornare i prezzari posti alla base di Accordi Quadro, non ancora eseguiti", spiega una nota del Terzo Polo. Infatti, "in mancanza di tale proroga, tutti gli Accordi Quadro non ancora avviati a quella data, sarebbero rimasti privi della possibilità di essere eseguiti nell'anno 2023 contabilizzando i lavori direttamente con i suddetti prezzari aggiornati".

Per contenere gli effetti del caro-materiali, lo Stato aveva dovuto piazzare ben dieci miliardi di euro spalmati da qui al 2027 nel Fondo per l’avvio delle opere indifferibili, cui le Amministrazioni centrali e gli Enti locali possono attingere per accelerare gli investimenti strategici legati, tra le altre cose al Pnrr.

No rincari per i cantieri avviati entro il 31 dicembre 2021

Tutti i lavori "cantierati" e avviati entro il 31 dicembre 2021, invece, non subiranno nel 2023 ulteriori effetti oltre l'aggiornamento dei tariffari nazionali e regionali a cui si è provveduto a partire da metà 2022. Evitando, in particolar modo, un esborso eccessivo per le casse dello Stato e per i conti economici delle imprese. La mossa ha un valore politico ma anche simbolico, dichiarando l'assoluta volontà dello Stato di non farsi minacciare dalla speculazione sui materiali. Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Lombardia, Toscana e Umbria hanno già pubblicato, come ricorda l'Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, i prezzari aggiornati al 2023. Ora lo Stato, chiamato dal Decreto Aiuti a supplire ove non vi sia aggiornamento regionale, potrà armonizzare il tutto col Milleproroghe. Provando a rimettere ordine nella gestione dei programmi edili e del ruolo delle costruzioni nello sviluppo del Paese.

Sostegni per i figli e nuove indennità dei sindaci

Questo il più importante degli emendamenti promossi da Azione e Italia Viva al Milleproroghe di Meloni, che avrà anche diverse proposte promosse dai centristi. L'ex Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha firmato e visto approvato un emendamento per la proroga di un anno del termine per l’adozione, dei decreti attuativi delle misure in materia di riordino e rafforzamento delle misure di sostegno all'educazione dei figli previste dal Family Act. Rinviato con un'altra mozione di sei mesi il termine per l'adozione da parte del governo della delega per la semplificazione delle procedure di autorizzazione delle fonti rinnovabili in modo da poterla esercitare insieme a quella relativa alla più generale razionalizzazione amministrativa, unendo transizione e sburocratizzazione. E infine si è sbloccato l'aumento dell'indennità dei sindaci di comune e città metropolitana.

Tutte prove tecniche di cooperazione pragmatica tra opposizione dialogante e governo che mostrano spirito di collaborazione istituzionale in una fase delicata per la costruzione della politica economica del 2023.

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