Gli americani approvano la dottrina Trump: così i raid contro Teheran rilanciano il tycoon

Dopo l’operazione “colpisci e ritirati” in Iran, il consenso per Trump cresce. La maggioranza degli americani approva gli strike mirati anche per operazioni future, ma teme l’influenza di Israele

Gli americani approvano la dottrina Trump: così i raid contro Teheran rilanciano il tycoon
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Sorpresa, agli americani piace lo stile aggressivo di Trump. L'operazione "colpisci e ritirati" dei bombardieri B-2 in Iran ha convinto una buona fetta del popolo Usa. Secondo un sondaggio del The Tyson Group ripreso da Axios, la maggioranza degli americani si è detta favorevole ad attacchi sporadici. Prima del blitz i favorevoli erano solo il 43%, ma dopo l'attacco la percentuale è salita al 55%.

Boom tra gli elettori repubblicani, con il sostegno passato dal 72 all'82%. Paradossalmente Trump fa meglio tra i dem, con un sostegno aumentato di 13 punti (dal 20 al 33%). Questi numeri, scrive Axios, dimostrano che gli americani potrebbero essere favorevoli ad altre operazioni simili in futuro.

Trump non strappa con la base MAGA

Ryan Tyson, sondaggista che ha condotto la rilevazione, ha spiegato che quando gli elettori capiscono la logica strategica degli strike il sostegno aumenta. Questi numeri dimostrano sostanzialmente due cose: che Trump ha saputo convincere gli americani della pericolosità del programma nucleare iraniano, e che il suo rapporto con il mondo MAGA va al di là del semplice isolazionismo che contraddistingue una parte del movimento politico che lo ha riportato alla Casa Bianca.

Obbiettivo fermare l'Iran

Gli elettori, in generale, hanno approvato l'iniziativa del Pentagono per fermare il programma nucleare. Il 56% ha valutato positivamente l'uso della forza contro Teheran. Nei giorni della polemica tra la Casa Bianca, media e servizi segreti sull'efficacia degli attacchi, il 55% degli elettori si dice convinto che il programma della repubblica degli ayatollah sia stato annientato, mentre solo il 25% esprime dubbi.

Approvata la dottrina Trump

Dal sondaggio emergono però anche dei punti più delicati. Il 75% degli intervistati teme un'escalation e che la tregua tra Iran e Israele possa cedere, mentre il 46% è preoccupato di possibili attacchi iraniani su suolo americano. In generale, però, ad essere premiata non è solo l'operazione contro Teheran, ma la stessa strategia del presidente. Almeno la metà degli intervistati ha detto di essere favorevole a operazioni simili in futuro, mentre due terzi si dicono convinti che nel prossimo futuro ci saranno altri attacchi "colpisci e ritirati".

Dubbi su Israele

C'è un ultimo punto interessante, il rapporto con Israele. Nelle ore successive all'inizio della tregua tra Tel Aviv e Teheran, Donald Trump ha richiamato con tono muscolare in particolare Benjamin Netanyahu chiedendogli di evitare nuovi strike ritirando gli aerei.

Una posizione assertiva con un alleato di ferro forse un po' insolita, ma non per gli americani: solo il 2% degli elettori approva la guerra a Gaza, ma soprattutto il 54% critica Israele per aver avuto troppa influenza nella politica estera americana. Non solo. Gli americani approvano maggiormente l'aiuto militare all'Ucraina rispetto a quello fornito a Israele.

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