Trump: "L'Iran non può avere la bomba, fate l'accordo prima che sia tardi"

La Casa Bianca informata in anticipo dei raid militari israeliani

Trump: "L'Iran non può avere la bomba, fate l'accordo prima che sia tardi"
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Non c'è stato un coinvolgimento degli americani nell'operazione militare israeliana Rising Lion che ha appena colpito impianti nucleari, comandanti militari e scienziati iraniani ma la reazione di Washington sembra, di fatto, avallare la decisione presa dal governo di Benjamin Netanyahu. In un'intervista concessa alla rete Fox News il presidente Usa Donald Trump ha infatti affermato che Teheran "non può avere una bomba nucleare e speriamo di tornare al tavolo delle trattative. Ci sono diverse persone al comando che non torneranno". "Vedremo cosa succede", ha aggiunto il capo della Casa Bianca che lunedì scorso aveva sentito al telefono "Bibi". Il sesto round di negoziati tra Stati Uniti e Iran mediati dall'Oman era previsto per domenica a Muscat.

Il tycoon ha confermato all'emittente Usa di essere stato avvisato in anticipo da Israele dei raid compiuti contro i siti nucleari. La Casa Bianca ha fatto sapere che nella mattinata americana il commander in chief presiederà ad un meeting del consiglio per la Sicurezza nazionale nella Situation Room. Il Segretario di Stato Marco Rubio ha affermato che gli attacchi aerei israeliani non sono stati condotti in coordinamento con gli Stati Uniti. Tel Aviv ci aveva “informato di ritenere che questa azione fosse necessaria per la sua autodifesa”, ha detto il massimo rappresentante della politica estera Usa precisando che "il presidente Trump e l’amministrazione hanno adottato tutte le misure necessarie per proteggere le nostre forze e rimanere in stretto contatto con i nostri partner regionali”. Poi l’avvertimento alla Repubblica Islamica: “voglio essere chiaro. Non dovrebbe prendere di mira gli interessi o il personale Usa”.

Nelle ore precedenti al raid dell'Idf si era diffusa la notizia che Washington, in vista dell'imminente blitz di Tel Aviv e della prevista rappresaglia di Teheran, aveva autorizzato l’evacuazione del personale non necessario dall’ambasciata a Baghdad e la partenza volontaria dei militari statunitensi presenti nella regione mediorientale. Inoltre, in un resoconto esclusivo pubblicato ieri da Axios si è appreso dei timori ai massimi livelli nell'amministrazione repubblicana per l'operazione israeliana contro gli impianti nucleari iraniani. In particolare l'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff avrebbe avvertito la scorsa settimana in forma privata i principali senatori repubblicani che l’Iran potrebbe rispondere militarmente ad un raid dello Stato ebraico provocando "molte vittime".

Nelle passate settimane i rapporti tra Washington e Tel Aviv sono stati segnati da un certo raffreddamento proprio a causa della differenza di vedute sul dossier iraniano e sulle operazioni d'Israele nella Striscia di Gaza. Le dichiarazioni a caldo di Trump dopo l'inizio dei bombardamenti dei jet dell'Idf lasciano intravedere un parziale riavvicinamento tra i due leader che però, considerata l'imprevedibilità del tycoon, non è detto sia confermato nelle fasi successive dei raid israeliani.

Un funzionario Usa ha affermato al Washington Post che sarà il presidente a decidere sull'eventuale supporto americano alle forze israeliane in caso di rappresaglia contro Tel Aviv. Una reazione che stando a quanto reso noto dall'Idf sarebbe già stata avviata. Nelle prossime ore è previsto infatti l'arrivo nello spazio aereo d'Israele di oltre un centinaio di droni lanciati dal regime teocratico. "Chiunque pensi che l'attacco non sia stato coordinato con gli Stati Uniti è un idiota totale", ha dichiarato nel frattempo un funzionario della Repubblica Islamica alla televisione di Stato iraniana. Le autorità di Teheran hanno inoltre fatto sapere che non parteciperanno all’incontro di domenica prossima con gli americani.

Il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato: "L'Iran deve fare un accordo, prima che non rimanga nulla, e salvare quello che una volta era conosciuto come l'Impero iraniano. Basta con le morti, basta con le distruzioni.

Fatelo e basta, prima che sia troppo tardi. Dio vi benedica tutti! C'è già stata tanta morte e distruzione, ma c'è ancora tempo per porre fine a questo massacro, con i prossimi attacchi già pianificati che saranno ancora più brutali".

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