Il capo del Pentagono: "Pronti piani militari per Panama e la Groenlandia"

Infuocata udienza al Congresso del segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth attaccato anche per il dispiegamento di militari a Los Angeles

Il capo del Pentagono: "Pronti piani militari per Panama e la Groenlandia"
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Giornata da dimenticare per il segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth sottoposto oggi al fuoco di fila di domande dei membri della commissione delle Forze armate alla Camera. Diversi i momenti in cui gli esponenti del comitato hanno incalzato il capo del Pentagono, il quale ha rilasciato una serie di affermazioni che hanno sollevato perplessità e preoccupazione tra i congressisti. In particolare, nel corso di un botta e risposta con il deputato democratico Adam Smith, Hegseth non ha escluso che siano stati già approntati piani per operazioni militari per invadere lo Stato di Panama e la Groenlandia.

Il nostro lavoro al dipartimento della Difesa è avere piani per qualsiasi cosa”, ha dichiarato l’ex anchorman di Fox News di fatto confermando che dietro la retorica minacciosa adoperata sino ad ora dal leader Usa Donald Trump sul Canale di Panama e sul territorio artico ci sia molta sostanza. "Non credo che gli americani abbiano votato per Trump perché speravano di invadere la Groenlandia", ha replicato Smith aggiungendo che “il messaggio che in questo modo si invia al resto del mondo è che gli Usa pensano esclusivamente a sé stessi e non si curano della alleanze".

Le affermazioni di Hegseth, coinvolto negli scorsi mesi nello scandalo delle chat governative su Signal nelle quali sono stati diffusi contenuti riservati, hanno provocato un certo imbarazzo anche tra i componenti repubblicani della commissione. Tra questi, il deputato del Gop Mike Turner che ha cercato, senza successo, di ottenere una smentita sull’esistenza dei piani militari evocati dal capo del Pentagono. Quest'ultimo si è invece limitato a dichiarare che "siamo ansiosi di lavorare con la Groenlandia per garantire che sia al sicuro da qualsiasi potenziale minaccia".

Sin dall’inizio del suo secondo mandato il presidente americano ha reso noto di voler porre fine alla presunta influenza cinese nell’area del Canale di Panama e di voler entrare in controllo dell’isola di ghiaccio ricca di minerali preziosi e al centro di una partita geopolitica che chiama in causa la Russia, la Cina e l’Europa. Proprio oggi il rappresentante della Groenlandia negli Stati Uniti ha ribadito che il suo Paese “non è in vendita”.

Per Hegseth l’udienza al Congresso non si è fatta meno tesa quando si è passati allo scottante tema della gestione delle rivolte a Los Angeles da parte dell’amministrazione repubblicana. Negli scorsi giorni Trump ha inviato nella città californiana circa 2000 militari della Guardia Nazionale e 700 Marines. Sull’argomento Hegseth ha detto che, se necessario, il dispiegamento della Guardia Nazionale potrebbe essere esteso ad altri Stati.

Il deputato dem Salud Carbajal ha messo sotto torchio il capo del Pentagono sulle mosse del commander in chief in California, sul Signalgate e sulla guerra in Ucraina arrivando a definire l'alto funzionario dell'amministrazione repubblicana “inadatto” e “fonte di imbarazzo per questo Paese”.

In uno dei passaggi più accesi dell’audizione andata in scena oggi al Congresso, Carbajal, rivolgendosi a Hegseth, lo ha invitato quindi a dimettersi e a lasciare il posto a qualcuno che "con competenza" guidi il dipartimento della Difesa statunitense.

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