Caso Epstein, le udienze della Maxwell restano secretate

La decisione del giudice. Vance: "Jeffrey aveva legami con politici di sinistra"

Caso Epstein, le udienze della Maxwell restano secretate
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Nuova svolta nel caso di Jeffrey Epstein: dopo settimane di pressioni politiche un giudice federale di New York ha respinto la richiesta del dipartimento di Giustizia Usa di desecretare le trascrizioni del gran giurì che portarono all'incriminazione di Ghislaine Maxwell, la socialite britannica ex fidanzata e complice del finanziere pedofilo suicidatosi in carcere nel 2019. Con una sentenza di 31 pagine il giudice distrettuale Paul Engelmayer ha affermato che nei verbali c'è poco che non sia già di pubblico dominio, né si identificano altri autori di rapporti sessuali con minorenni finora sconosciuti. Il mese scorso, nel tentativo di smorzare l'indignazione tra i suoi sostenitori riguardo al presunto insabbiamento da parte del governo delle attività di Epstein e della sua morte, il presidente Donald Trump ha ordinato alla ministra della Giustizia Pam Bondi di chiedere la diffusione della testimonianza resa dalla giuria contro il finanziere. Il togato tuttavia ha respinto le argomentazioni del governo secondo cui le trascrizioni del gran giurì dovrebbero essere pubblicate a causa del «grande interesse pubblico» sul caso. «L'intera premessa che il materiale porterebbe alla luce nuove informazioni significative sui crimini di Epstein e Maxwell, o sulle indagini del governo al riguardo, è palesemente falsa», ha scritto Engelmayer. Ieri il vicepresidente Usa JD Vance ha avanzato l'ipotesi che Epstein avesse «legami con politici e miliardari di sinistra».

L'ex socialite, 63 anni, sta scontando una pena di 20 anni di carcere dopo essere stata condannata nel 2021 per aver reclutato ragazze minorenni per il finanziere morto suicida in un carcere di Manhattan mentre era attesa del processo per traffico di esseri umani a fini sessuali. Gli avvocati della donna si sono opposti alla richiesta del governo, scrivendo che, sebbene il Epstein sia morto, «Maxwell non lo è», e «qualunque interesse il pubblico possa avere per lui, non può giustificare un'ampia intrusione nel segreto della giuria». Nelle ultime settimane l'attenzione si è concentrata sull'eventualità che in cambio del silenzio ottenga la grazia. Intanto, l'ex compagna di cella di Ghislaine nel carcere federale di Tallahassee ha rivelato che l'ex socialite «ha delle informazioni compromettenti» sull'attuale presidente americano.

«Ho sentito che lo diceva a un'altra detenuta, e che questo le avrebbe fatto ottenere la grazia da Joe Biden» prima delle elezioni 2024, ma «immagino che la squadra di Biden non volesse intraprendere quella strada», ha raccontato Comolli al Daily Mail. Secondo lei Maxewell è stata trasferita nel carcere di minima sicurezza di Camp Bryan, in Texas, dopo aver «fatto un patto con il diavolo».

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