
Dopo ore di incertezza e una prima votazione choc, Friedrich Merz è stato confermato come nuovo cancelliere tedesco, il decimo della Repubblica federale dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il 69enne leader della Cdu è nato nell’ex Germania Ovest da una famiglia tradizionalista cattolica e, nonostante sia iscritto al partito dal 1972, la sua carriera non si è svolta sempre in politica.
Suo padre fu arruolato a 17 anni e fatto prigioniero dai sovietici in Goergia. Quando aveva otto anni Merz, malato di tubercolosi, venne inviato per sei mesi in un convento di suore, un periodo che ricorda come “non simpatico”. Sua sorella morì a 21 anni per un incidente stradale. Divenne poi un giovane deputato della Cdu, formazione a cui si iscrisse quando era diciassettenne.
All’inizio degli anni 2000, Angela Merkel, sua eterna avversaria interna, riuscì ad estrometterlo dal vertice e a diventare capo del governo tedesco. Merz, molto amareggiato, si ritirò dalla politica attiva e si riconvertì in avvocato aziendale, spolverando la sua vecchia laurea in giurisprudenza e andando a lavorare in a America, fino a diventare il presidente tedesco di Balckrock, il più grande fondo gestito al mondo. Questa attività lo ha fatto diventare milionario. È tornato nella scena politica tedesca solo dopo il ritiro della Merkel nel 2021. Rientrato nel Bundestag, nel 2022 è stato eletto alla guida della Cdu.
La sua esperienza si limita a quella di parlamentare. Non è mai stato un ministro, né tanto meno il governatore di una regione o di una città. Alcuni lo hanno descritto come un emotivo irascibile che si fida del suo istinto. Il suo pensiero è contraddistinto da tre convinzioni profonde: il conservatorismo sociale, che include la chiusura agli stranieri; il conservatorismo fiscale, nonostante sia più aperto al capitalismo in stile statunitense rispetto alla maggior parte dei tedeschi; l’europeismo, soprattutto per quanto riguarda le necessità di difesa comune.
Questi suoi capisaldi si manifestano nel programma presentato agli elettori, che comprende limiti all’immigrazione, rivitalizzazione economica e collocamento della Germania di nuovo al centro della politica comunitaria.
E a tutto questo, a livello interno si aggiunge anche l’arginamento della destra sempre in crescita dell’Afd, a cui proprio lui ha aperto la strada accettandone il sostegno a gennaio per la sua mozione anti-migranti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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