Politica estera

"Un fallimento": cosa rivela l'accusa di Farage sulla Brexit

Dura presa di posizione dell'ex leader euroscettico Nigel Farage che ha puntato il dito contro i conservatori e la gestione dell'uscita dall'Unione europea

"Un fallimento": cosa rivela l'accusa di Nigel Farage sulla Brexit

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"La Brexit ha fallito". L'affondo è durissimo e arriva dal più insospettabile dei brexiteer: Nigel Farage. Da sempre tra i super favorevoli al divorzio tra Londra e Bruxelles ha rivelato in un'intervista alla Bbc che l'intera gestione del dossier è stata un disastro, condotta malissimo dagli "inutili politici Tories".

Il "fallimento" economico

Ancora più sorprendente la risposta a un'altra domanda della storica emittente inglese, cioè se sarebbe stato meglio rimanere nell'Unione: "Questo per il momento non lo so, ma quello che penso è che in effetti non abbiamo avuto dalla Brexit i vantaggi economici che avremmo dovuto avere". Parole di fuoco se si pensa a quanto Farage e il suo Ukip prima, e Brexit Party poi, si siano impegnati a favore del referendum che nel 2016 ha decretato l'uscita del Regno dall'Unione.

Nel corso dell'intervista gli è stato anche fatto notare sia come nell'opinione pubblica inglese una grossa fetta di chi ha votato per il Leave si sia pentita, ma anche come il Regno Unito sia l'unica economia tra i Paesi del G7 a non tornare ai livelli pre pandemia.

Il vero flop della Brexit

In realtà Farage non discute tanto la bontà di quel voto, quanto ciò che è avvenuto dopo: "Quello che la Brexit ha dimostrato, temo sia che i nostri politici sono inutili quanto i commissari di Bruxelles. E che abbiano gestito male completamente la cosa e se si guarda a cose semplici come la corporation tax, stiamo spingendo le società fuori dal nostro Paese". Il punto riguarda il possibile fuggi fuggi di imprese lontano dal Regno Unito, anche per via, a suo dire, di leggi più cervellotiche di quelle che gli inglesi si sentivano imposte da Bruxelles: "Si potrebbe dire che, ora che siamo di nuovo in controllo, imponiamo regolamenti alle società più di quando eravamo membri della Ue, la Brexit ha fallito".

Il possibile ritorno in politica

Le parole di Farage nascondono una possibile battaglia a destra nello spettro politico britannico. Non a caso lui fu il primo a sottrarre voti ai conservatori che sulla Brexit si presentavano divisi. E oggi, a quasi sette anni da quel 23 giugno che cambiò il volto dell'Ue, Farage potrebbe tornare a pungolare i tories. Nella sua intervista non ha infatti escluso un suo ritorno in politica: "Non è una cosa in cima ai miei desideri, ma francamente non hanno mantenuto le promesse sui confini, non le hanno mantenute sulla Brexit - ha concluso - i Tories ci hanno veramente deluso".

Piccata la risposta di Downing Street per bocca del portavoce del premier britannico Rishi Sunak che ha respinto con forza le affermazioni di Farage.

Per la leadership conservatrice l'uscita dall'Unione è da considerarsi "un successo" per i benefici che è stata in grado di portare a cittadini e imprese.

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