Politica estera

Finlandia, chiuso anche l'ultimo valico di frontiera con la Russia: la risposta alla guerra ibrida

Il governo di Helsinki ha ordinato la chiusura dell'ultimo valico alla frontiera con la Federazione, in risposta al crescente afflusso di migranti degli ultimi mesi

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La Finlandia ha completamente blindato il suo confine con la Russia. Il primo ministro Petteri Orpo ha annunciato la chiusura dell’ultimo valico di frontiera con la Federazione, a seguito di un afflusso di migranti che Helsinki reputa un attacco ibrido organizzato dal Cremlino. Il ministro dell’Interno Mari Rantanen ha affermato che il divieto di transito attraverso il confine orientale entrerà in vigore nella notte tra mercoledì 29 e giovedì 30 dicembre e rimarrà in vigore fino al 13 dicembre. La frontiera, inoltre, è presidiata anche da una cinquantina di agenti di Frontex, che ha dichiarato la sua intenzione di prestare aiuto alla nazione scandinava giovedì 23 novembre.

La Russia ha duramente criticato la decisione del Paese scandinavo. Il presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin ha scritto su Telegram che “abbassando la cortina di ferro in Oriente, la leadership finlandese punisce soprattutto i suoi cittadini, privando il Paese dell'opportunità di svilupparsi”. Il politico di Mosca, inoltre, ha suggerito alla Finlandia di concentrarsi su altri problemi, come “un grave aumento delle spese militari a causa dell’adesione mal concepita e frettolosa alla Nato” e “le conseguenze derivanti dalle sanzioni illegali antirusse, che gli Stati europei non sono ancora stati in grado di gestire”.

Solidarietà al governo di Helsinki è stata espressa dal segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg. Durante una conferenza stampa a Bruxelles, il politico norvegese ha affermato che la crisi al confine finlandese “è un altro esempio di come la Russia usi la migrazione come uno strumento, per tentare di mettere pressione su altri Paesi europei”. Il rappresentante della Nato, però, ha ammesso che è ancora troppo presto per fare paragoni con quanto avvenuto al confine tra Polonia e Bielorussia, con l’invio forzato di migliaia di immigrati irregolari alla frontiera Ue.

Le autorità finlandesi hanno ordinato una prima chiusura di quattro valichi con la Russia a metà novembre, dopo mesi in cui un numero crescente di migranti yemeniti, iracheni e di altre nazionalità hanno oltrepassato il lungo confine che separa i due Paesi. La situazione, secondo il governo di Helsinki, era diventata insostenibile.

Nel 2022, inoltre, l’allora premier Sanna Marin aveva annunciato lo stanziamento di 400 milioni di euro per costruire un muro di tre metri con filo spinato e telecamere, oltre a ordinare restrizioni per i turisti di nazionalità russa per via del conflitto ancora in corso in Ucraina.

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