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"Fornisce armi alla Russia". L'accusa di Londra a Pechino: "Abbiamo le prove"

La rivelazione è stata fatta dal segretario alla difesa britannico Grant Shapps, che non ha fornito ulteriori dettagli. Il ministro ha anche invitato gli alleati della Nato ad aumentare le spese per gli armamenti

"Fornisce armi alla Russia". L'accusa di Londra a Pechino: "Abbiamo le prove"
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La Cina starebbe fornendo alla Russia armi letali che potrebbero essere utilizzate in Ucraina. Stando a quanto riportato dal The Independent, lo ha dichiarato il segretario alla Difesa britannico Grant Shapps alla London Defence Conference, durante la quale ha anche invitato gli alleati della Nato a “svegliarsi” e ad aumentare le spese per le armi.

Oggi posso annunciare che abbiamo le prove di cooperazione tra Russia e Cina nel campo delle armi utilizzate in Ucraina”, ha affermato, spiegando come i dati dell’intelligence americana e inglese hanno confermato che “gli aiuti letali stanno già arrivando o arriveranno dalla Cina alla Russia, e da lì all'Ucraina”. Il ministro non ha fornito ulteriori dettagli, ma ha sottolineato che il riavvicinamento tra Mosca e Pechino è testimoniato dal volume degli scambi commerciali, aumentati del 64%. Una dimostrazione, questa, di “una relazione molto più profonda” tra i due partner che hanno stretto “un’amicizia senza limiti” poco prima dell’inizio dell’invasione russa. Shapps ha anche ricordato che, come prima uscita all'estero all'inizio del nuovo mandato presidenziale, Vladimir Putin ha scelto proprio la Cina e ha inviato invitato gli Stati democratici a difendere “a gran voce” le libertà che dipendono dall’odine internazionale.

La possibilità che Pechino potesse fornire supporto militare a Mosca è stata sollevata più volte nel corso dei due anni di guerra. Nel febbraio del 2023, gli Stati Uniti hanno dichiarato di avere prove del fatto che la Repubblica popolare stesse valutando la possibilità di armare l’alleato. Il ministro degli Esteri cinese le aveva definite “calunnie” e Washington non le ha mai rese pubbliche. Dal 2022 a oggi, inoltre, i rappresentanti del gigante asiatico all’Onu hanno più volte dichiarato che la priorità di Pechino è arrivare ad un cessate il fuoco.

Ad oggi, è stato confermato che la Cina ha esportato in Russia componenti per la creazione di missili e armi ad alta tecnologia, quindi non dispositivi bellici letali in senso stretto. In cambio, il Dragone ha potuto sfruttare l’isolamento della Federazione dai mercati occidentali per acquistare enormi quantità di petrolio e gas a prezzi scontati. A sua volta, Vladimir Putin ha utilizzato il denaro ricavato dai commerci con l’alleato per finanziare la propria guerra. Un rapporto, dunque, funzionale e utile a entrambe le parti, ma nel prossimo futuro le cose potrebbero cambiare.

Il presidente Xi Jinping, infatti, si trova costretto a destreggiarsi tra il supportare l’”amico” zar e la volontà di mantenere rapporti economici con gli Stati Uniti, la cui continuazione, come sottolineato da Antony Blinken durante la sua ultima visita a Pechino, è subordinata al fatto che la Repubblica popolare prenda le distanze da Mosca.

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