Politica estera

Harvard, calano del 5% le domande di ammissione. Cosa c'è dietro

Diminuiscono del 5% le domande di ammissione all'Università di Harvard: a incidere, secondo il New York Times, sono state le polemiche degli ultimi mesi

Harvard, calano del 5% le domande di ammissione. Cosa c'è dietro

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Dopo le polemiche degli ultimi mesi, si registra un calo nelle domande di ammissione all'Università di Harvard, segnale che le tensioni che si sono susseguite nel campus dal 7 ottobre in poi - data dell'attacco terroristico di Hamas ai danni di Israele - hanno scoraggiato nuovi potenziali studenti a iscriversi al prestigioso ateneo. Giovedì 28 marzo si è infatti celebrato l'Ivy Day, giornata nella quale gli studenti hanno ricevuto la notifica dell'accettazione o del rifiuto da parte delle scuole della Ivy League a cui avevano fatto domanda: una giornata quest'anno doppiamente importante, poiché è la prima dopo la storica sentenza della Corte Suprema - che ha posto fine all'affirmative action basata sull’origine razziale nel processo di selezione degli studenti per l’accesso alle università - e che si inserisce nel contesto delle forti tensioni all'interno dei campus universitari statunitensi per via della guerra in Medio Oriente.

Università, calano le iscrizioni ad Harvard

Secondo Forbes, Harvard ha registrato il tasso di ammissione più alto degli ultimi quattro anni, accettando il 3,59% dei candidati, rispetto al 3,41% dello scorso anno. Tuttavia, come nota il New York Times, a calare sono state le domande di ammissione, sia ad Harvard, sia alla Brown University, un altro degli atenei al centro delle polemiche post 7 ottobre. In crescita, invece, le domande di ammissione registrate presso le università della Pennsylvania, Dartmouth, Columbia, M.I.T., Bowdoin, Amherst e all'Università della Virginia. Il calo di Harvard è infatti in netto contrasto con l'aumento delle domande di ammissione degli altri istituti della Ivy League, con un aumento del 10% per Yale e del 5,4% per la Columbia University. "Al di là di un altro forte gruppo di candidati, siamo entusiasti della straordinaria gamma di talenti e di esperienze vissute che la classe del 2028 porterà con sé da tutti gli Stati Uniti e da tutto il mondo", ha dichiarato in un comunicato William R. Fitzsimmons, in rappresentanza dell'ateneo. Nonostante le dichiarazioni di facciata, Harvard registra quest'anno un calo del 5% di domande di ammissione rispetto all'anno precedente, una flessione che fa seguito a un anno tumultuoso per la scuola della Ivy League. Secondo l'Harvard Crimson, il giornale del campus, Harvard ha ricevuto 54.008 domande per la classe 2028, accettandone 1.245.

Le dimissioni di Claudine Gay e le polemiche sull'antisemitismo

Per Harvard è stato un anno particolarmenter difficile. All'inizio di gennaio, a soli sei mesi e due giorni dall’incarico che l’aveva fatta diventare la prima presidente donna e di colore dell’università più prestigiosa degli Stati Uniti, Claudine Gay si è dimessa da presidente dell'ateneo dopo essere finita nel mirino dei critici per alcune prese di posizione definite ambigue circa gli episodi di antisemitismo registrati nel campus dell'ateneo a seguito dell'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre scorso.

La 53enne, nata a New York da una famiglia di immigrati haitiani e docente di scienze politiche, era stata inoltre accusata di aver plagiato parti della sua tesi di dottorato.

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