Si avvicina l'impeachment contro Biden: "Consegni i documenti"

Lo speaker della Camera dei Rappresentanti Kevin McCarthy minaccia un'indagine contro il presidente Usa. Il Partito repubblicano accusa Biden di corruzione

Si avvicina l'impeachment contro Biden: "Consegni i documenti"
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Si accende la campagna elettorale americana. Lo speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy ha minacciato in un’intervista a Fox Business di essere pronto a dare inizio alla procedura d’impeachment nei confronti di Joe Biden a meno che il presidente non fornisca documenti contabili in grado di escludere il suo coinvolgimento negli affari opachi del figlio Hunter.

La famiglia di Biden

La famiglia è il punto di forza ma anche il tallone d'Achille per il presidente la cui esistenza è stata costellata di successi politici e tragedie personali. Nel 1972 Joe, appena eletto al Senato per la prima volta, perde infatti la moglie Neilla e la figlia più piccola Naomi Christina, di appena 13 mesi, vittime entrambe di un incidente stradale avvenuto mentre andavano a comprare l’albero di Natale. Beau e Hunter, sopravvissuti alla disgrazia, diventano la vera ragione di vita di uno dei politici più longevi di Washington. Il futuro presidente, in seguito risposatosi con Jill Tracy Jacob da cui avrà un’altra figlia, ogni sera per 36 anni prenderà il treno che dalla capitale porta alla sua casa a Wilmington nel Delaware per stare vicino ai suoi cari. È tutta qui l’essenza del family man che prima di conquistare la Casa Bianca si trova ad affrontare nel 2015 la perdita di Beau, sino ad allora considerato il suo probabile “erede politico”, a causa di una grave malattia.

Adesso è l’altro figlio, Hunter, con un passato da alcolista e tossicodipendente ed indagato per evasione fiscale e possesso illegale di un’arma da fuoco, ad occupare i pensieri del padre. Il procuratore generale, Merrick Garland, ha appena nominato David Weiss come procuratore speciale incaricato di condurre le indagini che potrebbero portare alla scoperta di illeciti nei rapporti economici intrattenuti da Hunter con paesi stranieri, Cina ed Ucraina in testa, quando Joe era il vicepresidente di Barack Obama.

Perché ora il presidente rischia l'impeachment

Su questo sfondo McCarthy incalza il presidente evocando l’avvio della procedura di impeachment se entro il mese prossimo, alla riapertura del Congresso, Biden non consegnerà informazioni personali quali l’estratto del suo conto corrente e delle sue carte di credito. L’ex socio Devon Archer ha dichiarato che l’allora vicepresidente veniva spesso messo da Hunter in viva voce al telefono durante riunioni d’affari. Joe ha sempre negato di aver ricevuto fondi da entità straniere legate ai business del figlio ma il partito repubblicano è convinto che Biden sia corrotto e abbia incassato tangenti.

In realtà diversi esponenti moderati del Gop con seggi da difendere negli swing state non sono a loro agio con la strategia aggressiva dello speaker e la loro defezione potrebbe far affondare il tentativo alla Camera di mettere in stato d’accusa il presidente. Lo stesso McCarthy nei mesi scorsi era contrario alla procedura d’impeachment ma ha dovuto cedere alla fazione più aggressiva e pro-Donald Trump che si è impadronita del partito dell’elefante. Le quattro incriminazioni contro il tycoon stanno inoltre galvanizzando i simpatizzanti repubblicani, molti dei quali non hanno mai accettato come legittima l’elezione di Biden nel 2020.

Resta da vedere se la strategia di scontro totale con i democratici pagherà alle urne e quali ripercussioni avrà non solo sulla campagna elettorale ma anche per la conquista della nomination repubblicana.

Nel frattempo, una prova dell’influenza del miliardario sul partito che fu di Ronald Reagan è arrivata quando quasi tutti i candidati del Gop presenti al primo dibattito televisivo hanno promesso di sostenere Trump qualora diventi lo sfidante ufficiale di Biden e venga condannato per uno dei crimini a lui contestati.

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