Politica estera

Incontri con Xi e Putin: così Orban sfida il blocco Nato-Ue

Il premier ungherese si è recato a Pechino per il terzo forum della Belt and Road Initiative. Ha incontrato il presidente russo, a cui ha ribadito che "l'Ungheria non vuole lo scontro con la Russia". Bilaterale anche con Xi Jinping, che vede Budapest come "un partner fondamentale"

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Il premier ungherese Viktor Orban continua ad essere la “pecora nera” dell’Unione europea e della Nato nei rapporti con Russia e Cina. Martedì 17 ottobre, è stata la personalità di più altro livello dell’Ue a recarsi a Pechino per il terzo forum della Belt and Road Initiative, dove ha incontrato sia Xi Jinping, sia il leader del Cremlino Vladimir Putin. Il viaggio del ministro presidente di Budapest è stato un segnale di continuità con la sua politica internazionale, considerando che non ha mai interrotto i rapporti con la leadership di Mosca anche dopo l’inizio del conflitto in Ucraina. Ha assunto, però, un significato particolarmente rilevante visto il momento critico che Bruxelles e l’Alleanza atlantica si sono trovati ad affrontare.

La guerra tra Israele e Hamas con la conseguenza catastrofe umanitaria, il proseguimento delle ostilità tra Kiev e la Russia, la crisi migratoria e l’aumento dell’inflazione sono tutti elementi che richiederebbero un fronte occidentale unito e solido, soprattutto a livello dei 27, ma la variabile Orban rende difficile o a volte impossibile fare passi avanti verso soluzioni condivise, già rare nel consesso sempre diviso e litigioso di Bruxelles.

L'incontro con Putin: "L'Ungheria non vuole lo scontro con la Russia"

Nel suo incontro con il presidente Vladimir Putin, il premier ungherese ha sottolineato che “l’Ungheria non ha mai voluto lo scontro con la Russia. Al contrario il nostro obiettivo è sempre stato quello di stabilire ed espandere i contatti reciproci, e ci siamo riusciti”. Orban ha poi additato le operazioni militari e i pacchetti di sanzioni, a cui spesso si è opposto, come responsabili della “sofferenza” dei rapporti tra i due Paesi.

Siamo interessati a mantenere la cooperazione non solo a livello di comunicazione, ma anche a livello economico, finché ciò sarà possibile", ha continuato il leader di Budapest. “Siamo quindi riusciti a salvare molto di quello che abbiamo realizzato, a nessuno piace vedere vanificati i risultati del suo lavoro ottenuto in passato per ragioni di cui non ha colpa”. Orban ha poi ringraziato l’agenzia russa Rosatom, che sta costruendo la seconda centrale nucleare nel suo Paese, e Gazprom per il fatto che continua a rispettare i contratti esistenti. L’Ungheria, infatti, è una delle nazioni europee che più dipendono dal gas e dal petrolio della Federazione.

Putin, da parte sua, ha espresso soddisfazione per i rapporti tra Mosca e Budapest, sottolineando che “malgrado il fatto che per le attuali condizioni geopolitiche le possibilità di mantenere contatti e sviluppare relazioni siano molto limitate, non può che essere motivo di soddisfazione che i nostri legami con molti Paesi europei siano mantenuti e sviluppati. Uno di questi è l’Ungheria”.

La visione cinese: Ungheria partner fondamentale per la cooperazione con l'Europa

Il presidente cinese Xi Jinping ha espresso il suo apprezzamento a Viktor Orban per aver partecipato a tutti e tre i forum della Belt and Road Initiative (2017, 2019, 2023) e per “aver a lungo aderito a una politica amichevole verso la Cina e aver sostenuto attivamente la costruzione congiunta” della Nuova Via della Seta.

Il leader della Repubblica popolare si è detto pronto ad aumentare le importazioni di prodotti agricoli dall’Ungheria, che ha sempre considerato come un partner essenziale “per continuare a guidare la cooperazione tra Pechino e i Paesi dell'Europa centrale e orientale nella giusta direzione e per promuovere la serie di progressi costanti e sostenuti nelle relazioni tra Cina ed Europa”.

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