"A Kiev una battaglia tra le due Z". Ecco chi potrebbe succedere a Zelensky

L'amministrazione Usa punta su Valeriy Zaluzhny, ex capo dell'esercito ucraino. Per ora il generale promette lealtà al presidente Zelensky ma c'è qualcosa che potrebbe fargli cambiare idea

"A Kiev una battaglia tra le due Z". Ecco chi potrebbe succedere a Zelensky
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A poco più di una decina di giorni dall'incontro in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin sembrano essersi arenate nuovamente le trattative per la fine del conflitto in Ucraina. Quando e se il tycoon deciderà di imprimere un nuovo slancio diplomatico, i negoziati torneranno a concentrarsi, come emerso da diversi resoconti, sui pesanti sacrifici territoriali che Kiev potrebbe dover accettare in cambio della pace. Un altro punto dolente, per ora solo sussurrato, potrebbe riguardare le sorti politiche del presidente Volodymyr Zelensky che ha guidato con tenacia la resistenza all'aggressione russa lanciata il 24 febbraio del 2022.

La conferma indiretta che per la Casa Bianca il profilo del leader ucraino potrebbe in qualche modo essere in discussione è arrivata dallo stesso Trump che nelle scorse ore ha definito Zelensky "il più grande venditore del mondo" riprendendo così una linea d'attacco già registrata nei giorni di bufera tra Washington e Kiev seguiti al disastroso incontro tra i due capi di Stato di fine febbraio. "Putin non vuole incontrare Zelensky perché non gli piace", ha aggiunto inoltre The Donald lasciando intendere che il Cremlino continuerebbe a non voler trattare direttamente con quello che Mosca ha più volte accusato di essere un presidente illegittimo.

In questo contesto tornano quindi a salire, se non altro tra gli americani, le quotazioni politiche di una figura che secondo diversi osservatori potrebbe rimpiazzare Zelensky. Si tratta di Valeriy Zaluzhny, ex comandante in capo delle forze armate ucraine e ora ambasciatore nel Regno Unito. Quanto l'ex militare sia tenuto in considerazione dall'amministrazione repubblicana lo dimostra un episodio svelato dal Guardian. In una lunga inchiesta appena pubblicata dal quotidiano britannico si scopre infatti che tre giorni dopo il fallimento del vertice tra Zelensky e Trump alla Casa Bianca, Zaluzhny, inviato a Londra ad inizio dell'anno scorso dopo una serie di contrasti con il leader ucraino sulla gestione della guerra, ha rifiutato di rispondere alla telefonata del vicepresidente statunitense J.D. Vance.

Il tentativo di contatto, scrive il Guardian, è avvenuto in un momento in cui la situazione sembrava così disperata che alcuni membri dell'amministrazione americana stavano discutendo apertamente dei "meccanismi da utilizzare per sostituire il presidente ucraino". Nonostante i rancori con Zelensky, per Zaluzhny schierarsi con la squadra di Trump non era però un'opzione praticabile. In quel frangente ha deciso dunque di incontrare il leader ucraino all'aeroporto di Londra e di pubblicare sui social una loro foto insieme. La sua posizione, dichiara una fonte vicina all'ex comandante, era chiara: "l'Ucraina è stata umiliata e dobbiamo restare uniti".

Zaluzhny, il secondo volto più riconoscibile in Ucraina, non ha mai esplicitato pubblicamente di nutrire ambizioni politiche e si mostra cauto con i giornalisti. Il suo basso profilo non ha però fermato le continue visite presso l'ambasciata di Kiev a Londra di esponenti politici ucraini che cercano di decifrare le reali intenzioni del generale. Tra i visitatori abituali c'è Andriy Yermak, l'influente capo dell'ufficio presidenziale di Zelensky. Lo scorso novembre Yermak avrebbe suggerito a Zaluzhny di unirsi alla squadra del presidente per presentare un fronte unito prima delle future elezioni. L'ex capo dell'esercito ucraino avrebbe rifiutato l'offerta promettendo che non avrebbe criticato Zelensky in pubblico finché la guerra fosse continuata. "Se decidessi di entrare in politica, lo sentiresti prima da me, in privato", avrebbe detto Zaluzhny a Yermak.

Mentre gli esperti ipotizzano che Zaluzhny prenderà la decisione finale solo poco prima delle elezioni, c'è chi critica la sua linea prudente. Un ex alto funzionario ucraino che spera di convincere il generale a candidarsi ha dichiarato che avrebbe dovuto rispondere alla telefonata di Vance. Un'altra fonte citata dal Guardian afferma che Zalunzhny avrebbe timori per la possibile destabilizzazione interna in caso di una campagna contro Zelensky.

"Non credo nella battaglia delle due Z, sarebbe un disastro per il Paese e non credo che lui sia pronto per questo", sostiene la gola profonda, la quale aggiunge di ritenere che il generale scenderebbe in campo solo se il presidente ucraino "potesse essere convinto a farsi da parte". Quel momento potrebbe forse non essere così lontano.

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