L'America blu contro l'America rossa: il duello che divide un Paese lacerato

Quello tra il repubblicano Ron DeSantis e il democratico Gavin Newsom è uno scontro "esistenziale" in una società sempre più polarizzata e divisa. A novembre il dibattito televisivo (che conviene a entrambi)

L'America blu contro l'America rossa: il duello che divide un Paese lacerato

Gavin Newsom e Ron DeSantis, due volti di un'America lacerata dalle culture war, dal fisco passando allo scontro sull'ideologia woke e sui diritti delle minoranze, al dibattito sui migranti, sul diritto all'aborto e sul possesso di armi: i due governatori hanno passato gli ultimi mesi a litigare e presto potrebbero farlo anche in diretta televisiva, esprimendo due idee di America contrapposte. Il governatore repubblicano della Florida, DeSantis, candidato alle prossime elezioni presidenziali, ha infatti annunciato che accetterebbe di discutere con il rivale democratico Newsom, un evento che porterebbe i due a un faccia a faccia con Sean Hannity di Fox News come moderatore. DeSantis ha infatti sottolineato di essere "assolutamente disponibile" ad affrontare pubblicamente il governatore della California: "Facciamolo. Dimmi solo dove e quando, e lo faremo", ha dichiarato, spiegando di voler parlare dei suoi piani "per invertire il declino di questo Paese ovunque e in qualsiasi momento, perchè sono convinto di avere la visione migliore per il futuro del nostro Paese".

Al momento, non è stata fissata alcuna data ufficiale per il confronto pubblico, ma Politico ha riferito che l'ufficio di Newsom ha inviato un'offerta formale a Fox News con le date proposte per novembre. Il dibattito andrebbe in onda in diretta ma non includerebbe un pubblico in studio. Un dibattito televisivo di questo tipo servirebbe a entrambi: a DeSantis per accreditarsi come pronta alternativa all'ex presidente Donald Trump, qualora i guai giudiziari di quest'ultimo dovessero metterlo fuori gioco; a Newsom per apparire come il naturale successore di un Joe Biden sul quale pesano gli interrogativi sul suo stato di salute e lucidità mentale per via dell'età avanzata.

Due volti di un'America sempre più polarizzata

Florida e California, due Stati costieri apparentemente simili che non potrebbero essere più diversi, almeno in questa fase storica. Da una parte c'è Gavin Newsom, 55enne governatore della roccaforte progressista e liberal della California, Stato nel quale nessun repubblicano viene eletto dal 2006. I democratici detengono anche la maggioranza assoluta in entrambe le camere dello Stato e alle elezioni presidenziali del 2020 Joe Biden ha battuto Donald Trump con un ampio margine del 63.5% dei consensi contro il 34.3% dell'esponente Gop (nel 2016 Hillary Clinton vinse con il 62% delle preferenze). Durante l'amministrazione Trump, Newsom ha fatto della California il baluardo della "resistenza" contro il tycoon. Dall’immigrazione alle tasse, passando per le armi all’assistenza sanitaria fino ai cambiamenti climatici e alla pena di morte, sin dal giorno nel quale il tycoon si è insediato alla Casa Bianca, la California ha ostacolato in tutti i modi le decisioni prese a livello federale dall'amministrazione Trump. Qui il 72% della popolazione ritiene che gli immigrati siano un vantaggio per lo Stato e il 60% afferma che occorre intraprendere azioni per proteggere gli immigrati privi di documenti.

A più di 4mila chilometri dalla California c'è lo stato della Florida, governato dal 44enne Ron DeSantis. Qui l'esponente Gop è diventato celebre per le sue battaglie sul fronte della "guerra culturale", nella quale il repubblicano è stato in prima linea contro la cancel culture e contro l’introduzione dei programmi scolastici "gender" nelle scuole primarie (fino alla terza elementare), oltre che nella sua dura diatriba con la Disney. Alle elezioni dello scorso novembre, DeSantis è stato rieletto con un risultato clamoroso, vincendo anche in contee come Miami-Dade, Osceola e Palm Beach che avevano sostenuto i democratici negli ultimi anni (lo sfidante candidato democratico Charlie Crist ha vinto solo in 5 contee su 67), conquistando anche il voto degli ispanici (il 58% dei voti contro il 20% dello sfidante). Entrato in carica nel 2019, il repubblicano ha ricevuto l’attenzione mediatica del mondo intero quando, in netta controtendenza, ha intrapreso una linea “soft” nei confronti della pandemia da Covid-19, revocando anzitempo le restrizioni rispetto ad altri governatori: liberismo economico e conservatorismo culturale sono infatti il mix che DeSantis propone in alternativa al progressismo woke di Newsom. A differenza della California, la Florida ha adottato una linea durissima contro l'immigrazione illegale con la recente approvazione del Senate Bill 1718, che impone dure sanzioni a coloro che impiegano stranieri illegali e aumenta le pene per il traffico di esseri umani, oltre a vietare ai governi locali di rilasciare carte d'identità (Id) agli stranieri irregolari.

La faida tra i due governatori: l'America a confronto

La faida tra i due governatori prosegue da mesi, con Gavin Newsom che ha preso l'abitudine di attaccare pubblicamente il suo rivale dello stato "rosso". In un tweet dello scorso giugno, il governatore della Californiah a definito il rivale un "uomo piccolo e patetico" dopo che più di una decina di richiedenti asilo sono stati portati a Sacramento dalla Florida e lasciati in una chiesa cattolica. Newsom ha criticato a più riprese il collega della Florida per le sue politiche in materia di istruzione, armi, aborto e altro, lanciando anche un comitato per sostenere i democratici in Florida e in altri stati rossi.

Il governatore della California descrive questa faida con DeSantis come una sfida esistenziale per il futuro dell'America e della democrazia negli Stati Uniti. Segno della lacerazione in atto in una società sempre più polarizzata nella quale l'avversario è diventato il "nemico".

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