
Evyatar David, 24 anni, emaciato e pallido, magrissimo, con lo sguardo spento, si muove a malapena, sul suo materassino nascosto in un tunnel della Striscia di Gaza dove è tenuto prigioniero. È ciò che si vede nella clip di 40 secondi diffusa da Hamas e di cui la sua famiglia ha autorizzato la pubblicazione. Nel filmato David cancella delle date su un calendario appeso alla parete del tunnel. I familiari di David hanno poi spiegato: «Siamo costretti ad assistere alla deliberata e cinica morte per fame del nostro amato figlio e fratello, Evyatar, uno scheletro vivente sepolto vivo». E poi: «A nostro figlio restano solo pochi giorni di vita in queste condizioni». La famiglia esorta Israele e la comunità internazionale a garantire che David riceva cibo e venga liberato. Sono immagini sconcertanti che smuovono la coscienza.
Anche gli Usa fanno la loro parte in questo senso. L'inviato Steve Witkoff ieri ha visitato Hostage
Square a Tel Aviv, per parlare con le famiglie dei rapiti che vogliono il loro immediato rilascio. Centinaia di manifestanti presenti in piazza hanno accolto l'inviato speciale di Donald Trump con un applauso, gridando: «Riportateli a casa!». Witkoff ha poi incontrato i parenti dei detenuti per circa due ore. «La maggior parte dell'opinione pubblica israeliana vuole che gli ostaggi tornino a casa, e la maggior parte dell'opinione pubblica di Gaza vuole il ritorno degli ostaggi perché vuole la riabilitazione della Striscia», ha spiegato Witkoff. E ha poi chiarito: «A Gaza, c'è scarsità di cibo, ma non fame». Le famiglie dei sequestrati hanno allestito un campo di filo spinato per denunciare le difficili condizioni di detenzione dei loro cari ancora nelle mani di gruppi terroristi a Gaza, ridotti a «pelle e ossa», che stanno subendo un «secondo Olocausto».
Ci sono stati anche malumori tra la gente radunata. «Da lui solo slogan come Hamas non vuole un accordo, e frasi fatte», ha riferito uno dei parenti. L'inviato Usa ha ribadito gli sforzi statunitensi per raggiungere un'intesa globale e per il rilascio di tutti i 50 ostaggi, ma i familiari se ne sono andati via «scoraggiati e scettici». Secondo un altro partecipante l'incontro è servito principalmente alle famiglie per «sfogarsi», mentre Witkoff si è limitato ad elencare gli sforzi
dell'amministrazione Trump. Praticamente non ci sono «'aggiornamenti concreti», ha sottolineato un'altra persona.
Hamas ha anche presentato la sua contro-narrazione della visita di Witkoff ai centri di distribuzione del Fondo Umanitario per Gaza. «Witkoff ha organizzato una messinscena, studiata per ingannare l'opinione pubblica e insabbiare l'occupazione». Secondo il gruppo islamista, Witkoff ha cercato di presentare una falsa rappresentazione, contraddicendo «la realtà sul campo e il fatto che i palestinesi affamati continuano a essere uccisi». Il movimento palestinese ha poi spiegato le sue condizioni: ovvero che «non ci sarà» un suo «disarmo senza una Palestina con capitale Gerusalemme».
Intanto
un rapporto dell'Unicef denuncia che a Gaza in 22 mesi sono stati uccisi 18mila bambini, ovvero 28 al giorno. E si apprende da fonti di Palazzo Chigi che da ieri «l'Italia collabora alla consegna di aiuti nella Striscia».