La Moldavia sceglie l’Europa. Vince il partito della presidente Sandu. Ondata di cyberattacchi sul voto

A spoglio quasi ultimato i filo-Ue al 44%, pro-russi al 28%. La polizia indaga sui bus di elettori trasferiti da Mosca. Mobilitazione record dei residenti all’estero

La Moldavia sceglie l’Europa. Vince il partito della presidente Sandu. Ondata di cyberattacchi sul voto
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La Moldavia ha scelto l'Europa. Dopo una lunga serata di percentuali altalenanti, a spoglio delle elezioni politiche quasi ultimato, il Partito d'azione e solidarietà della presidente Maia Sandu ha preso il sopravvento sul Blocco patriottico filorusso guidato dall'ex capo di Stato Igor Dodon. Alla Sandu è andato circa il 44% delle preferenze contro il 28% degli avversari. A rafforzare ulteriormente la vittoria dal Pas potrebbero essere i voti della diaspora ancora da conteggiare: quasi un quinto dell'elettorato, che già nel 2024 consegnò agli europeisti la vittoria al referendum sull'adesione all'Unione grazie a poche migliaia di voti.

Erano elezioni-bivio quelle di ieri, in un momento geopolitico delicatissimo, con due visioni del futuro del tutto contrapposte. Ed è stata una giornata caratterizzata dalle interferenze cyber quella elettorale. Il testa a testa era fra il partito filo Ue della presidente Maia Sandu e del premier Dorin Recean, il Partito d'azione e solidarietà (Pas), che punta ad entrare nell'Unione Europea, e il blocco patriottico filorusso dell'ex presidente Igor Dodon, prono a una completa affiliazione a Mosca. In giornata il leader del partito di opposizione filo-russo ha accusato il governo di prepararsi ad annullare le elezioni e ha invitato i sostenitori a radunarsi oggi davanti al Parlamento. In precedenza, aveva scritto su Telegram: «Questo è il giorno in cui le persone non hanno più paura, ma sono gli altri ad avere paura delle persone... Scegliamo una vita normale». I seggi elettorali si sono chiusi con un'affluenza del 51,9% e un record di affluenza nelle principali città europee.

Circa quattromila sono stati i siti internet silenziati dai cyberattacchi sul voto, comprese le infrastrutture legate al processo elettorale, come ha denunciato il premier Dorin Recean, spiegando che gli hacker hanno preso di mira il portale ufficiale della Commissione elettorale. Ma la giornata di ieri è stata ricca di intromissioni esterne. Secondo una Ong che monitora il processo di voto, gli incidenti segnalati sono stati 254. È stato evacuato brevemente per un falso allarme bomba il consolato moldavo di Bruxelles, dove era stato allestito un seggio. Idem a Genova. La polizia ha anche aperto un'inchiesta sul trasporto organizzato dalla Russia in Bielorussia di cittadini con passaporto moldavo, ai fini di farli votare. Due giorni prima, il partito Cuore della Moldavia, vicino al blocco putiniano, è stato escluso dalle urne dopo una serie di denunce per interferenze russe. La decisione, presa dalla commissione elettorale centrale, sta scuotendo il dibattito pubblico in un Paese già ampiamente polarizzato per via dei tentativi russi di influenzare l'esito del voto attraverso un fiume di denaro che nelle ultime settimane è confluito alla volta di Chisinau. Si tratta infatti di uno dei Paesi più poveri d'Europa, già scottato dalla guerra nella vicinissima Ucraina, con uno stipendio medio è di 400 euro.

Per questo la Moldavia è diventata il nuovo terreno di scontro tra Occidente e Russia, con il Cremlino che ha dislocato 1.500 soldati nella regione secessionista della Transnistria e non accetta un «avamposto Nato alle sue porte». La presidente Sandu anche dopo aver votato ha continuato a richiamare l'attenzione sulla volontà russa di interferire «massicciamente» nelle elezioni, affermando di aver votato «per mantenere la pace» e che il futuro del suo Paese è all'interno dell'Ue.

Dodon, già sconfitto cinque anni fa dalla Sandu, ha guidato il Paese dal 2016 al 2020 e il suo primo gesto da neopresidente fu di rimuovere la bandiera europea dal palazzo presidenziale. Nel 2022 venne arrestato con le accuse di corruzione e finanziamento illegale.

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