Politica estera

"Un summit per la pace a febbraio". Le aperture di Russia e Ucraina

Da una parte Kuleba, ministro degli Wsteri ucraino, dall'altra Putin: entrambi si dimostrano propensi verso la via diplomatica. Al summit per la pace, la Russia presente "solo se accetta di essere perseguita per crimini di guerra"

"Un summit per la pace a febbraio". Le aperture di Russia e Ucraina

“Ogni guerra finisce in modo diplomatico”, così ha affermato il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un’intervista all’Associate Press. I toni, almeno, sembrerebbero infatti di un altro tenore e nella direzione di una risoluzione a tavolino del conflitto russo-ucraino che ormai va avanti da quasi un anno. “Ogni guerra finisce come risultato delle azioni intraprese sul campo di battaglia e al tavolo dei negoziati”, ha continuato il ministro riferendo di essere anche “assolutamente soddisfatto” dei risultato della visita del presidente Zelensky negli Stati Uniti. L’Ucraina sta infatti lavorando, ha spiegato sempre Kuleba, a un summit per la pace entro la fine di febbraio, che vedrebbe come mediatore ideale il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. La scelta ricadrebbe sul diplomatico perché “ha dimostrato di essere un mediatore e un negoziatore efficiente e, soprattutto, un uomo di principio e integrità”, ha spiegato il ministro ucraino.

Anche il fronte russo sembrerebbe dimostrarsi propenso alla strada dei negoziati, puntando il dito però contro ucraina e occidente accusati di essere proprio loro a rifiutare la diplomazia. “Siamo pronti a negoziare con tutti i soggetti coinvolti su soluzioni accettabili, ma dipende da loro: non siamo noi a rifiutarci di negoziare, lo sono loro”, ha infatti dichiarato il presidente Punti in un’intervista alla tv di stato Rossya 1. “Stiamo difendendo i nostri interessi nazionali, gli interessi dei nostri cittadini, del nostro popolo e non abbiamo altra scelta”, ha proseguito il presidente russo puntualizzando, però, che Mosca “si adopererà” per porre fine alla guerra implicando inevitabilmente “un negoziato attraverso canali diplomatici”.

La risposta è arrivata ancora da Kuleba, portavoce di un’Ucraina che non si fida dei russi e che ha subito minimizzato le parole delle autorità del Cremilino: “Dicono regolarmente di essere pronti per i negoziati, il che non è vero, perché tutto ciò che fanno sul campo di battaglia dimostra il contrario”.

Il vertice di pace proposto dal paese di Zelensky è comunque previsto nei giorni dell’anniversario del primo anno di guerra e alla domanda se verrà invitata anche la Russia, Kuleba ha concluso che prima Mosca dovrà accettare di essere perseguita per crimini di guerra davanti a un tribunale internazionale: “Solo in questo modo possono essere invitati”.

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