Poker di incriminazioni per Donald Trump. Alla vigilia di Ferragosto, la giuria della contea di Fulton, Atlanta, ha approvato le accuse nei confronti dell'ex presidente statunitense, reo di aver tentato di sovvertire in vari modi l'esito del voto presidenziale in Georgia nel 2020, in una cospirazione con altre 18 persone. Si tratta della quarta incriminazione in cinque mesi, ma il tycoon non ha intenzione di restare a guardare.
La reazione di Trump
"Tutti questi processi e casi fasulli dell'amministrazione Biden, compresi quelli locali, dovrebbero essere rimandati a dopo le elezioni presidenziali del 2024", il monito di Trump sulla sua piattaforma social Truth. Il repubblicano ha parlato di giustizia ad orologeria e di caccia alle streghe: "Quello che hanno fatto è già interferenza elettorale, ma se i processi si svolgessero prima delle elezioni, allora sarebbe interferenza su una scala mai vista prima nel nostro Paese".
Ma non solo. Trump ha annunciato che il prossimo 21 agosto terrà una conferenza stampa nella sua residenza di Bedminster, in New Jersey, per rispondere alla quarta incriminazione. Il tycoon ha rivelato di voler presentare un "ampio, complesso, dettagliato ma irrefutabile rapporto sulle frodi elettorali presidenziali accadute in Georgia", che è "quasi completo". Un crocevia importante, a pochi giorni dalla scadenza fissata dalla procuratrice distrettuale Fani Willis per consentire a Trump e ai suoi 18 co-imputati di presentarsi in tribunale, ossia il 25 agosto.
Hillary Clinton: "Non provo alcuna soddisfazione"
Il caso Trump tiene banco nella politica americana, ma Hillary Clinton non festeggia. La rivale del tycoon nel 2016 ha spiegato ai microfoni di Msnbc di non provare alcuna soddisfazione per le accuse rivolte all'imprenditore: "L'unica soddisfazione potrebbe essere legata al funzionamento del sistema". Per l'ex first lady si tratta di "un momento terribile per il Paese", sottolineando di provare "una grande e profonda tristezza" per gli addebiti nei confronti del repubblicano, che avrebbe potuto minare "la sopravvivenza della nostra democrazia".
Brian Kemp: "Le elezioni non sono state rubate"
Le parole di Trump non sono passate inosservate al governatore repubblicano della Georgia, Brian Kemp. Già protagonista di roventi botta e risposta con l'ex presidente, Kemp ha ribadito che le elezioni presidenziali del 2020 nel suo Stato"non sono state rubate".
"Per quasi tre anni, chiunque abbia prove di frode non si è fatto avanti- sotto giuramento - e non ha dimostrato nulla in tribunale", ha aggiunto colui che potrebbe dare la grazia a Trump:"Le nostre elezioni in Georgia sono sicure, accessibili ed eque e continueranno ad esserlo finché sarò governatore. Nel 2024 è in gioco il futuro del nostro Paese e questo deve essere il nostro obiettivo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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