Politica estera

Carte segrete, la registrazione che "incastra" Trump

La conversazione in mano agli inquirenti è stata registrata nel 2021, durante una riunione nel golf resort di Bedminister, in New Jersey: perché potrebbe incastrare il tycoon

Carte segrete, la registrazione che "incastra" Trump

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Emergono novità sul materiale classificato rinvenuto dall'Fbi nella residenza privata dell'ex presidente Donald Trump a Mar-a-Lago, Florida. Secondo un'esclusiva della Cnn, i procuratori federali avrebbero ottenuto una registrazione audio di un incontro dell'estate 2021 in cui il tycoon riconosce di aver conservato un documento classificato del Pentagono su un potenziale attacco all'Iran. La registrazione, secondo diverse fonti che hanno familiarità con l'indagine coordinata dal procuratore speciale Jack Smith, dimostrerebbe che Trump era consapevole di aver conservato materiale classificato dopo aver lasciato la Casa Bianca. La tape risalirebbe a un incontro a cui l'ex presidente partecipò nel 2021, durante una riunione nel golf resort di Bedminister, in New Jersey: presenti all'incontro due persone che stavano lavorando all'autobiografia dell'ex capo dello staff di Trump, Mark Meadows, oltre ad alcuni collaboratori dell'ex presidente, tra cui la collaboratrice del tycoon, Margo Martin, che registrava regolarmente le conversazioni che i due autori tenevano con l'ex presidente. Nell'autobiografia di Meadows si parlerebbe di quello stesso incontro, durante il quale Trump "ricorda un rapporto di quattro pagine redatto da Mark Milley, ex presidente dello Stato maggiore congiunto di Trump". Tale rapporto riporterebbe "il piano del generale per attaccare l'Iran, dispiegando un numero massiccio di truppe, cosa che avrebbe esortato il presidente Trump a fare più di una volta durante la sua presidenza".

Quel sospetto sulla collaboratrice del tycoon

Un portavoce della campagna di Trump ha detto che queste "fughe di notizie" hanno lo scopo di "infiammare le tensioni" intorno a Trump. "La continua interferenza del Dipartimento di Giustizia nelle elezioni presidenziali è vergognosa e questa indagine priva di merito dovrebbe smettere di sprecare il denaro dei contribuenti americani per obiettivi politici dei Democratici", ha aggiunto il portavoce. Come riferisce Newsweek, la figura chiave di questa vicenda potrebbe essere proprio Margo Martin. Ex vicedirettrice delle comunicazioni per il Save America Pac di Trump e ora impegnata nella sua campagna per il 2024, la collaboratrice del tycoon ha testimoniato a marzo davanti a un gran giurì speciale nell'ambito dell'indagine sui documenti riservati, dopo che a gennaio i pubblici ministeri le avevano fatto analizzare il suo computer portatile e i suoi telefoni. Secondo quanto emerso a febbraio sulla stampa americana, il team legale di Trump aveva inavvertitamente consegnato ai pubblici ministeri altro materiale classificato, dopo che un collaboratore dell'ex presidente aveva copiato i documenti top-secret su una chiavetta e su un portatile, senza rendersi conto che si trattava di materiale riservato. È sui dispositivi di Margo Martin che i procuratori avrebbero presumibilmente trovato il tape che ora rischia di inguaiare il tycoon nell'ambito dell'indagiene federale sul materiale classificato.

La perquisizione di Mar-a-Lago

Gli agenti dell'Fbi hanno prevelato dodici stacole di documenti dalla residenza del magnate a Mar-a-Lago nell'agosto 2022: la perquisizione era volta ad acquisire atti che secondo la legge avrebbero dovuto essere consegnati all’archivio nazionale al termine del mandato alla Casa Bianca. L’ex presidente è accusato di aver occultato, distrutto o rimosso documenti classificati.

In particolare, secondo il Washington Post, nella perquisizione condotta presso la residenza dell’ex presidente americano Donald Trump in Florida l’Fbi cercava documenti segreti sulle armi nucleari.

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