La rivelazione su Sarkozy: "In carcere mangia solo yogurt, teme di essere avvelenato"

Parenti e amici dell’ex presidente francese si dicono preoccupati soprattutto per la mancanza di alternative: “Non sa cuocere neanche un uovo”

La rivelazione su Sarkozy: "In carcere mangia solo yogurt, teme di essere avvelenato"
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C’è grande preoccupazione tra parenti e amici di Nicolas Sarkozy. Secondo quanto riportato dal settimanale Le Point, l’ex presidente francese - attualmente detenuto nel carcere parigino di La Santé per il caso dei presunti finanziamenti libici – avrebbe adottato un regime alimentare piuttosto insolito. Il periodico transalpino riferisce che l’ex capo dello Stato “consapevole dell'ostilità che nutrono numerosi compagni di carcere nei suoi confronti, egli rifiuta di toccare il minimo piatto che gli viene servito in cella. Per paura che qualcuno possa sputare nella sua pietanza, se non peggio…”. La scelta di non consumare i pasti forniti dall’amministrazione penitenziaria e di mangiare solo yogurt deriverebbe dunque da timori legati alla propria sicurezza - in particolare di un possibile avvelenamento - e avrebbe causato una sensibile perdita di peso in queste prime settimane di detenzione.

Le Point aggiunge tuttavia che Sarkozy “rifiuta allo stesso modo l'unica alternativa per potersi nutrire in carcere: cucinare da sé”. A spiegare il motivo sarebbe un conoscente dell’ex presidente, secondo cui “non sa cuocere neanche un uovo”. Di conseguenza, scrive il settimanale, “dal giorno della sua incarcerazione, il 21 ottobre, Sarkozy si nutre dunque, esclusivamente di yogurt”. Fonti di stampa hanno inoltre segnalato che tra i primi acquisti effettuati in carcere da Sarkozy vi sarebbero alcuni alimenti sigillati, come tonno in scatola, insieme a oggetti di uso quotidiano, tra cui una scopa per mantenere pulita la cella, che avrebbe una superficie di circa dieci metri quadrati.

Il prossimo 10 novembre la Corte d’appello di Parigi esaminerà la richiesta di scarcerazione presentata dai legali dell’ex capo dell’Eliseo, condannato in primo grado nell’ambito del procedimento sui presunti finanziamenti libici alla campagna elettorale del 2007.

L’avvio del processo di secondo grado è previsto per marzo 2026. L’ex presidente continua a proclamarsi innocente, respingendo qualsivoglia accusa. I suoi legali hanno già ribadito che l’intenzione è quella di difendersi “fino all’ultimo grado di giudizio”.

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