"Via libera all'eutanasia": la svolta che spacca il cattolico Portogallo

Dopo aver posto il veto, lo scorso aprile, ora il presidente Marcelo Rebelo de Sousa non potrà più respingere la legge sull'eutanasia e ha otto giorni per promulgarla

"Via libera all'eutanasia": la svolta che spacca il cattolico Portogallo
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Dopo un duro confronto, il parlamento portoghese ha approvato il disegno di legge che legalizza l'eutanasia per le persone in gravissime condizioni di salute e con malattie incurabili. Il dibattito ha fortemente polarizzato e diviso il Paese cattolico, e il disegno di legge è stato fortemente osteggiato presidente conservatore Marcelo Rebelo de Sousa, che lo scorso 19 aprile aveva posto il veto: ora, dopo dopo che la legge è stata approvata con il sì di 129 deputati, il presidente de Sousa non potrà più opporsi e ha otto giorni di tempo per promugarla, come prevede la costituzione portoghese.

Secondo quest'ultima, infatti, dinanzi a un veto, il parlamento può confermare il testo a maggioranza assoluta proprio come ha fatto l'assemblea, senza peraltro apportare modifiche rispetto al disegno di legge sul quale Rebelo de Sousa aveva posto il veto poche settimane fa. Joao Cotrim Figueiredo, di Iniziativa Liberale, spiega che non è "un affronto" nei confronti del presidente della Repubblica e che i suoi messaggi "sono stati sempre presi in considerazione".

Il dibattito in Portogallo sull'eutanasia

La legge consentirà alle persone di età superiore ai 18 anni di richiedere la morte medicalmente assistita solo in caso di malate terminali e di condizioni di "sofferenza intollerabile", anche se i critici ritengono si tratti di definizioni fumose. Si parla dunque di coloro che soffrono di un dolore "durature" e "insopportabile" da parte di persone che siano ritenuti psicologicamente idonee a prendere una (drammatica) decisione di questo tipo. Inoltre, la legge sarà applicabile solo ai cittadini e ai residenti del Portogallo e non si potrà estenderà agli stranieri che entrano nel Paese per chiedere la morte assistita.

I deputati hanno votato in modo schiacciante a favore della legge, in maniera trasversale, "annullando" di fatto i vari veti del presidente de Sousa: a favore ha votato il Partito socialista, oltre ai tre piccoli partiti di centro-sinistra e l'iniziativa liberale, ma l'iniziativa è stata sostenuta anche da alcuni deputati del più grande partito di opposizione, i socialdemocratici di centrodestra (Psd).

Confermiamo una legge che è già stata approvata più volte a larga maggioranza”, ha affermato la pasionaria deputata socialista Isabel Moreira, grande sostenitrice della legalizzazione dell'eutanasia. Nel corso del dibattito, la deputata ha inoltre sottolineato: "È giunto il momento per l'Assemblea di rispettare se stessa e per noi di rispettare coloro che attendono con impazienza questo giorno". L'entrata in vigore del provvedimento potrebbe tuttavia subire dei ritardi poiché alcuni deputati del Psd hanno già annunciato l'intenzione di portare il disegno di legge sull'eutanasia dinanzi alla Corte costituzionale.

Lo scontro fuori e dentro il Parlamento

L'iter che ha portato all'approvazione della legge sull'eutanasia da parte del parlamento portoghese è stato molto complesso e articolato. La prima volta è stata discussa all'inizio del 2020, quando il presidente l'ha "stoppata" e rinviata alla Corte costituzionale, che ha accolto alcune delle sue preoccupazioni. Nonostante le modifiche, de Sousa ha successivamente posto il veto alla versione modificata della norma, che aveva recepito alcune obiezioni della corte.

A quel punto il presidente de Sousa ha sciolto il parlamento e indetto elezioni anticipate, che si sono tenute nel gennaio 2022 con la vittoria di larga misura del Partito socialista del primo ministro António Costa. Ad aprile scorso, infine, l'ultimo veto di de Sousa, che ora non potrà più opporsi alle volontà dell'assemblea.

Il presidente conservatore, fervente cattolico, aveva posto il veto ai vari progetti di legge precedenti a causa di "concetti eccessivamente indefiniti", sostenendo il fatto che il linguaggio utilizzato per descrivere le condizioni terminali era troppo contraddittorio e doveva essere chiarito. Attualmente, in Europa, l'eutanasia è del tutto legale in tre Paesi europei: Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, a cui ora si aggiunge, pur con dei paletti ben precisi, il cattolicissimo Portogallo.

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