Politica estera

La scommessa di Sunak. Il protocollo sulla Brexit è già l'ultima spiaggia

L'intesa di Windsor con la von der Leyen: sparisce il confine posto sul mare d'Irlanda

La scommessa di Sunak. Il protocollo sulla Brexit è già l'ultima spiaggia

ondra Il Regno Unito e l’Unione europea hanno trovato l’intesa sulla revisione del Protocollo sull’Irlanda del Nord, parte integrante degli accordi sulla Brexit firmati da Londra e Bruxelles tra la fine del 2019 e gennaio 2020. L’intesa, raggiunta ieri dopo mesi di intense negoziazioni rilanciate dall’entrata di Rishi Sunak a Downing Street, potrebbe porre la parola fine a un lungo contenzioso diplomatico che ha avvelenato le relazioni anglo-europee degli ultimi tre anni. Per sbloccare le trattative ed evitare una disastrosa Brexit senza accordi, Johnson accettò di mantenere l’Irlanda del Nord all’interno dell’unione doganale, con i beni in entrata dalla Gran Bretagna sottoposti a controlli per verificare il rispetto delle norme decise a Bruxelles. Un confine commerciale posto sul mare d’Irlanda a separare l’Ulster dal resto del Regno, tenendola unita alla Repubblica d’Irlanda e all’Europa. Anatema per i partiti unionisti di Belfast che hanno sempre richiesto di superare il Protocollo, la cui revisione è stata posta come condizione necessaria per dar vita al governo della regione assieme ai repubblicani del Sinn Fein, primo partito alle elezioni del 2022.

L’accordo sancito ieri da Sunak e von der Leyen a Windsor prevede che solo i beni in ingresso nell’Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna e destinati poi al mercato europeo saranno sottoposti a controlli doganali. L’entrata sarà invece libera per i beni destinati a rimanere all’interno dell’Ulster, una novità molto positiva per le catene di supermercati inglesi che dopo la Brexit hanno limitato l’invio di prodotti verso l’Ulster. Saranno poi rimossi anche i controlli doganali sugli animali domestici, mentre le medicine approvate dall’Agenzia del farmaco inglese diventeranno disponibili anche in Irlanda del Nord. Per quanto riguarda l’Iva, sarà ora definita da Londra e non da Bruxelles (con il primo ministro inglese che nel suo profilo Twitter ha subito sottolineato che i tagli all’Iva sulla birra si applicheranno d’ora in poi anche nei pub dell’Ulster). Uno dei più controversi aspetti del Protocollo nella sua versione precedente era relativo al fatto che l’Irlanda del Nord era assoggetta a regole economiche decise da uno stato terzo, l’Unione europea, su cui i cittadini dell’Ulster non avevano alcuna influenza. L’introduzione, negli accordi di ieri, della possibilità del Parlamento nordirlandese di bloccare l’applicazione nella regione di nuove leggi introdotte da Bruxelles è una disposizione fondamentale pensata per venire incontro alle richieste dei partiti unionisti. Il meccanismo si applicherebbe solo in caso di leggi con un impatto significativo e duraturo sulle vite dei nordirlandesi, una valutazione riservata alla Corte Europea di Giustizia che potrebbe non essere gradita agli unionisti.

Il Parlamento inglese voterà sul nuovo Protocollo non appena avrà avuto modo di passarne al vaglio i contenuti, ha fatto sapere Sunak, che ieri sera alla Camera dei Comuni ha dichiarato che il nuovo accordo preserva il bilanciamento degli accordi del Venerdì Santo proteggendo il posto dell’Irlanda del Nord all’interno del Regno Unito. Il primo ministro inglese ha inoltre annunciato che il disegno di legge per disapplicare unilateralmente le disposizioni del Protocollo da parte dei funzionari inglesi, introdotto da Johnson tra le ire di Bruxelles, sarà dismesso.
Le prossime ore saranno decisive per la carriera politica di Sunak. Dovesse riuscire a convincere gli unionisti e l’ala più antieuropea del suo partito, potrebbe rilanciare le speranze dei Tories, ora oltre 20 punti sotto il Labour.

Al contrario, perdere la prima vera grande scommessa politica dal suo insediamento potrebbe rinfocolare gli scontri interni ai conservatori e porre sostanzialmente fine al suo mandato.

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